“Rottweiler in campo e fuori. Antonio Conte ha praticamente messo a punto la macchina da guerra anti Belgio (squadra guerriera, giocatori assatanati nella seduta di ieri), e lo ha fatto anche con l’aiuto del filo spinato pur di tenere i «curiosi» lontani da una delle sedute tattiche più importanti e delicate in vista dell’esordio azzurro a Francia 2016. Sì, c’era davvero del filo spinato in alcune zone, lungo il perimetro del centro Bernard Gasset. Lo abbiamo detto più volte, al c.t. azzurro interessa fino a un certo punto nascondere l’undici titolare, ciò che invece teme è che arrivino ai rivali strategie e schemi preparati proprio su misura, a seconda delle caratteristiche della squadra da affrontare. Questa Italia non la può mettere sul piano della tecnica pura, va allora perfezionato ogni minimo particolare a livello di organizzazione e alchimie tattiche, cose nelle quali Conte è decisamente un top coach del pianeta calcio”.
SI VA SUL SICURO “E’ cresciuto Darmian, sembra di nuovo brillante Eder, ecco quindi che ieri mattina il c.t. azzurro ha ricominciato a spingere sulla squadra più solida e rodata. Provato il 3-5-2 con Buffon in porta, Barzagli, Bonucci e Chiellini dietro, De Rossi in regia, Parolo e Giaccherini interni, Candreva e Darmian larghi, Pellè ed Eder in attacco. E’ quasi certamente questa l’Italia che domani sera inizierà la caccia all’Europeo. Le coppie, là davanti, sono praticamente fisse: Pellè-Eder e Zaza-Immobile, con Insigne carta dell’imprevedibilità da giocare solo a gara in corso. Nei giorni scorsi Conte ha anche lavorato con Zaza vicino a Pellè, vista l’ottima condizione generale dello juventino, ma una volta recuperato Eder il c.t. è saggiamente andato sul sicuro con il tandem che di fatto ha percorso l’ultimo rettilineo del biennio firmato dal Mou italiano. Dobbiamo vivere di equilibri affidabili, non abbiamo in rosa Roberto Baggio, Totti o Del Piero… «Con Conte lavoriamo tantissimo ha detto ieri Ogbonna il mister non trascura nessun dettaglio e ci dà la mentalità giusta. Sa lui cosa è meglio di gara in gara. Ci fidiamo ciecamente, la sua organizzazione dà sicurezze in ogni zona del campo. La principale forza della Nazionale? È il gruppo, ognuno è fiero di indossare questa maglia». E tutto nasce là dietro dal collaudatissimo blocco juventino spiega Ogbonna Barzagli, Bonucci e Chiellini hanno assorbito meccanismi che non vanno nemmeno provati»”.
LA CARTA DELLE ALI PURE “Semplice fumo negli occhi allora il doppio esterno offensivo testato nelle ultime amichevoli e in molti allenamenti? No, trattasi però di una soluzione da adottare solo in caso di necessità contro il Belgio. Insomma, si parte con gli esterni «equilibrati», avendo comunque in canna la carta del 3-3-4 puro, ovvero El Shaarawy sul binario di sinistra. C’è vero rispetto per la grande qualità della formazione di Wilmots, e sarebbe in effetti pericolosissimo e poco intelligente accettare nella nostra metà campo l’uno contro uno sistematico con gente del calibro di De Bruyne, Hazard e magari pure Mertens. Più facile che Conte si affidi ai quattro uomini offensivi (3-3-4 appunto) o al 3-4-3 contro Svezia e Irlanda. «E in ogni modo ha più volte ripetuto il c.t. azzurro sulle corsie laterali sarà turnover automatico durante la stessa partita: voglio che i titolari diano ogni cosa, sputino sangue per un’ora, per poi lasciare il posto ad altri due. Sulle fasce siamo messi bene, e dobbiamo sfruttare al massimo le migliori armi a disposizione”».