Gazzetta dello Sport: “City sotto accusa La Lega inglese: «Violate numerose regole finanziarie» su stipendi e sponsor. Deciderà una commissione indipendente”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla vicenda che vede coinvolto il Manchester City.
Ci risiamo. Dopo 3 anni il Manchester City è di nuovo alle prese con le accuse di aver violato le norme finanziarie della Premier League e del Fair play Uefa. Già nel febbraio del 2020 la Uefa squalificò il club dell’emiro di Abu Dhabi Mansour bin Zayed per 2 anni, impedendogli la partecipazione ai tornei europei, con una penalizzazione finanziaria di 30 milioni di euro. Ma dopo 5 mesi, il 13 luglio 2020, la Corte Arbitrale per lo Sport (Cas) di Losanna tramutò la squalifica in una semplice multa da 10 milioni di euro, per mancanza di prove o per prescrizione di alcuni capi d’accusa. Ieri è stata direttamente la Premier League a perseguire il City, accusando il club di Guardiola di aver violato diverse regole – un centinaio – del fair play finanziario nelle stagioni dal 2009-10 al 2017-18. La Premier ha deferito il City ad una commissione indipendente. Le violazioni, in sintesi, riguardano la fornitura «di informazioni finanziarie accurate che forniscano una visione veritiera e corretta della posizione finanziaria del club, in massima buona fede».
Almeno 5 i gruppi di norme violate per la Lega inglese. In primis in materia di «entrate – comprese le sponsorizzazione -, le sue parti correlate e i suoi costi operativi». E, ricordiamo, per l’ultimo studio della Deloitte il City è il club con più entrate nel 2022, oltre 730 milioni di euro, con un incremento rispetto all’anno precedente del 13%, e introiti dal settore commerciale di 373 milioni di euro. Poi, secondo gruppo di violazioni imputate: sono state aggirate le regole «che richiedono a un club membro di includere tutti i dettagli della remunerazione dell’allenatore» relative alle stagioni dal 2009-10 al 2012-13 compreso, quindi il periodo in cui in panchina c’era l’attuale c.t. azzurro Roberto Mancini) e anche «i dettagli della remunerazione dei giocatori dal 2010-11 al 2015-16».
L’inchiesta, come quella del 2018, è nata grazie alle rivelazioni dei documenti di Football Leaks, pubblicati dal quotidiano tedesco Der Spiegel. Le contestazioni della Premier – frutto di un lavoro a partire dal dicembre del 2018 – però, rispetto a quelle del 2020, non hanno “data di scadenza”. Il Judicial Panel che nominerà la commissione giudicante è formato da ex magistrati, avvocati e amministratori del mondo del football. Ma non c’è da aspettarsi risoluzioni in tempi brevi. In Inghilterra mettono avanti le mani: ci vorranno anni per arrivare a una conclusione del caso.