Gazzetta dello Sport: “Ciofani e Vazquez ancore di salvezza. Gol contro fantasia: le speranze di Frosinone e Palermo passano dalla sfida tra gli uomini chiave in attacco”

“Si sprecano i luoghi comuni: partita della vita, corrida del Matusa, mezzogiorno di fuoco (si gioca alle 12.30), ma anche sfida da dentro o fuori e, perché no, vietata ai deboli di cuore. A Frosinone va in scena la gara della disperazione che i ciociari e il Palermo non avrebbero mai voluto giocare: senza alternative, con poca acqua nella quale nuotare, l’unico obiettivo possibile i 3 punti, entrambi all’inseguimento del fuggiasco Carpi quartultimo. Nelle sfide secche contano la classe e l’esperienza, per chi ce l’ha: la squadra di Stellone può scatenare il suo airone Daniel Ciofani, a quota 9 nella classifica marcatori, Ballardini si affida all’ago della bilancia Franco Vazquez (6 gol finora), l’unico in grado nel grigiore siciliano di questa complicatissima stagione di illuminare la scena con un colpo di genio. TEMPERATURA ALTA Negli spazi infinitesimali del Matusa, lo stadio stretto tra le case di Frosinone, ci saranno spalti stracolmi e balconi al completo. È il fattore campo l’arma in più su cui punta Stellone, se è vero che dei 30 punti in classifica 22 li ha ottenuti in casa (con 18 gol fatti), mentre i principali dubbi dei tifosi rosanero risiedono non tanto sull’utilizzo o meno di Gilardino (in settimana, accanto a Vazquez, Ballardini ha provato Quaison: mistero sul ginocchio malandato del bomber di Biella), quanto sulle reale capacità dei rosanero di calarsi da gladiatori nella ribollente arena ciociara, dopo troppe esibizioni senz’anima. Perfino il presidente Zamparini ha trascorso la vigilia del match in ritiro a Roma con la squadra per infondere coraggio ai suoi. Perché sarà tutto un rotear di bulloni, difensori «ninja», centrocampisti cacciatori di palloni e attaccanti dal volto minaccioso. Il curriculum con il quale le due disperate della lotta salvezza si accingono a fronteggiarsi è un pianto: ciociari e siciliani hanno le difese più perforate della A (66 e 63 gol al passivo) e gli attacchi tra i meno prolifici (32 e 31), si salvi chi può davvero… TRASCINATORI Ed ecco che dinnanzi a tanta mediocrità servono gli uomini di qualità, capaci di spostare l’inerzia della bagarre. In caso di sconfitta il Palermo si ritroverebbe con più di un piede in B, in attesa del verdetto di Carpi­Empoli di domani: solo Vazquez può inventarsi qualcosa in un momento così delicato. Ballardini non può negarlo: «Franco è un campione che può darci una grossa mano, anche se non può vincere da solo le partite, ha bisogno dei compagni». E sulla fase drammatica dei rosanero, il tecnico aggiunge: «È una gara decisiva, spero non sia l’ultima». Sotto l’altra metà del cielo, Stellone, già carico da giorni, va all’attacco non solo con Paganini, Ciofani e Soddimo: «Sì, perché non ritengo giusto questo calcio spezzatino, il Carpi andrà in campo conoscendo il nostro risultato. Come nella precedente giornata in cui ha potuto impostare a piacimento la sua gara. Col Palermo dobbiamo vincere e basta: non mi interessa il fioretto, solo la spada, e non do la formazione, non intendo dare il minimo vantaggio ai rivali. Voglio il Matusa ribollente di passione». Un Matusa dove tutto può succedere e dove il pareggio è l’unica variabile inutile”. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.