Gazzetta dello Sport: “Chiamatela zona Palermo”

L’edizione odierna de la “Gazzetta dello Sport” si sofferma sul dato dei gol realizzati dal Palermo nei finali di gara.

C’è un momento in cui sembra finita, ma non lo è, perché scatta la zona Palermo. Dal 90’ in poi, contro i rosanero, mai dare nulla per scontato. È il periodo in cui si decide, si recupera, a volte si allunga nel punteggio per consolidare il risultato. Gli uomini di Corini hanno incarnato una tendenza facendola diventare una sentenza, perché su 9 gare disputate sono già 5 quelle in cui è arrivato un gol oltre il tempo regolamentare. Un tendenza, sì, ma anche una connotazione che sta diventando un’arma da letale che denota qualità, personalità e convinzione. Il Palermo non muore mai e, grazie alla panchina lunga e alla forza di crederci, fino all’ultimo ha mascherato anche certi problemi. L’ampiezza della rosa ha consentito di sopperire a problemi di una condizione che non appare eccellente. Preoccupa il primo tempo con lo Spezia in cui i rosanero sono stati sovrastati sul piano del corsa, rinfranca invece questa capacità di non mollare mai grazie anche all’ingresso di forze fresche e di spessore.

Un dato che asseconda il rendimento di una squadra che finora lontano dal Barbera ha fatto bottino quasi pieno ottenendo 13 dei 21 punti complessivi in classifica. L’altra curiosità riguarda Mancuso che in questo score particolare fa la parte del leone con 2 gol, ma anche l’assist per Brunori arrivato nell’extratime nella gara di Venezia. Volendo ampliare il quadro che certifica questa tendenza, inoltre, c’è anche il gol da tre punti di Aurelio con il Südtirol che non entra nel novero degli altri soltanto perché è stato realizzato al 89’, a u soffio dallo scadere dei tempi regolamentari. Avvisaglie della capacità di restare in partita fino all’ultimo, va aggiunto, erano arrivati anche nella sfida di Coppa Italia con il Cagliari quando Soleri siglò il momentaneo pareggio al 121’dei tempi supplementari. Il Palermo ha quindi nelle corde una resistenza mentale incredibile, ma anche una panchina composta da giocatori che potrebbero essere titolari in qualsiasi altra squadra.