Gazzetta dello Sport: “Champions League, ritorno semifinali: Zidane-Pellegrini, futuro e vendetta. Tutto in una notte”

“Un allenatore che ha ufficialmente i giorni contati, un altro obbligato a vincere alla giornata. Manuel Pellegrini lascerà il posto a Pep Guardiola, Zinedine Zidane surfa sull’ondivago umore di Florentino Perez. In mezzo, una finale di Champions da conquistare: per Pellegrini un traguardo da presentare a datori di lavoro attuali, passati e futuri; per Zidane l’ancora di salvezza alla quale attaccare la propria panchina. BASTONATO L’Ingegnere cileno torna al Bernabeu per consumare una fredda vendetta: nel 2009 Florentino si fece convincere da Jorge Valdano e puntò sull’educato cileno che col piccolo Villarreal era arrivato a un rigore (sbagliato da Riquelme) dalla finale di Champions del 2006. Perez ci mise un attimo a stancarsi di Pellegrini. «Aveva deciso di cacciarmi già in agosto, me l’ha confessato Roig, il presidente del Villarreal», ha dichiarato Pellegrini. E grazie alla collaborazione dell’allora direttore di Marca, Eduardo Inda, iniziò una campagna denigratoria sempre più dura e acuita dall’eliminazione del Madrid in Copa del Rey per mano del modesto Alcorcòn, squadra di terza serie della grande Madrid, e negli ottavi di Champions (per il sesto anno consecutivo) dal Lione. Prime pagine orrende e un secondo posto in Liga beffardo: 96 punti, record per il Real contro i 99 d e l B a rç a d i Guardiola. Perez chiamò Mourinho che prese a scudisciate il cileno, intanto approdato al Malaga: «La differenza tra me e Pellegrini è che io non andrò mai ad allenare una squadra come il Malaga». E poi un tremendo 7­0 al Bernabeu, bissato da un 6­2 due anni dopo. Ora Pellegrini sa già che il prossimo anno sulla panchina del City siederà Pep Guardiola. In attesa di liberare il posto ha portato la squadra di Manchester alla sua prima semifinale di Champions e alla terza europea, a 35 anni distanza dalla seconda. Conquistare la finale al Bernabeu sarebbe un bel modo per salutare tanto Perez come lo sceicco Mansour, l’attuale boss che gli ha preferito Guardiola. Per farlo dovrà vincere o pareggiare segnando, visto lo 0­0 di Manchester. FALLIMENTO I numeri sono tutti per il Madrid: 27 semifinali di Champions (le ultime 6 consecutive) a una, 5 vittorie su 5 e 18­0 di parziale per il Real in casa in questa Champions, una sconfitta nelle ultime 29 apparizioni europee al Bernabeu. Anche per questo Zidane è stato onesto: «Se non dovessimo andare in finale per noi sarebbe un fallimento, e anche bello grosso. Non per superbia ma per storia: al Madrid conta solo vincere». Vero: Zidane sta sopravvivendo alle varie trappole che circondano la sua panchina e va avanti secondo il mantra di Simeone, partido a partido. Al momento ha buone chance di restare al Madrid, però una sconfitta stasera potrebbe di nuovo rovesciare la sua precaria situazione. RONALDO OK Zizou ritrova Ronaldo, dato al 100%. Disse lo stesso anche lunedì scorso a Manchester e poi Cris non giocò, però stavolta sembra tutto vero: «Sta benissimo e non ci sono pericoli di ricadute». E perde Benzema e anche il prezioso Casemiro, di cui parliamo a parte. Pellegrini rispetto all’andata recupera il dinamismo di Yaya Touré ma perde la creatività di David Silva. «City e Real hanno rose che possono compensare le assenze», dice serafico Pellegrini. Che ha una gran voglia di andare a Milano. Intanto alla finale di Champions. Poi si vedrà”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.