“Da tempo non c’era un sorteggio così per le italiane. E se aumentano i rimpianti per la Roma – il Porto è finito nel gruppo forse più abbordabile – non poteva andare meglio per Juve e Napoli. I bianconeri in attesa di Matuidi, per completare una squadra già da finale, trovano Siviglia, Lione e Dinamo Zagabria: non superare il turno sarebbe il fallimento di un progetto. Quasi più semplice per Sarri, pur in arrivo dalla seconda fascia: il Benfica è più esperto, e l’anno scorso è arrivato ai quarti, ma né Besiktas né Dinamo Kiev dovrebbero mettersi sulla strada degli ottavi. Questo al 26 agosto, naturalmente. La fase a gruppi è lunga, finisce a dicembre e incrocia gli impegni di campionato. Ma lasciarsi sfuggire un’occasione così sarebbe imperdonabile. Sorride anche Ranieri con il Leicester, mentre per Ancelotti il problema dovrebbe essere il primo o il secondo posto contro l’Atletico: non proprio questione secondaria, visto che poi le seconde incrociano le prime nell’eliminazione diretta. Da semifinale infine BarcellonaCity, Guardiola contro il suo passato, nel gruppo più duro. JUVE OKAY La Juve, ormai da considerare tra le grandissime, avrebbe commesso il delitto perfetto trovando il Psv o il Bruges al posto del Lione, ma si può accontentare. Il rivale vero è il Siviglia, decisamente cambiato rispetto all’anno scorso, e con Sampaoli in panchina. Il gioco non passa più per Krychowiak e Banega, ma per l’italoargentino Vazquez. In vista un derby palermitano con Dybala. Da tre stagioni vince l’Europa League, ha fatto soffrire il Real in Supercoppa, segna tantissimo e subisce tanto. L’anno scorso è stato messo sotto a Torino ma poi, vincendo in casa (una partita che la Juve poteva chiudere facile), ha mandato i bianconeri al 2° posto. Al posto del City, il Lione, annichilito in Francia dal Psg: c’è Lacazette che segna a raffica, ma la Juve è superiore. Infine la Dinamo Zagabria (l’anno scorso il Borussia M.) senza Pjaca e (forse) Rog. Partenza in casa con gli andalusi, poi in Croazia e Lione: c’è tutto per mettere al sicuro la qualificazione. NAPOLI DA OTTAVI Al Napoli tocca invece cominciare a Kiev: la Dinamo ha superato i gruppi una sola volta nelle ultime 12 partecipazioni e, da tempo, non è più quella di Shevchenko. Poi i punti del gruppo andranno accumulati subito, in casa, contro il Benfica (senza Renato Sanches finito al Bayern) e il Besiktas. Non c’è più Higuain ma, con i 90 milioni della Juve, almeno De Laurentiis sta arricchendo una panchina esigua e oltretutto poco sfruttata da un tecnico che, pare, non ama il turnover. I valori tecnici per superare il turno ci sono tutti: con l’argentino non avremmo avuto dubbi, ma Insigne, Callejon, Mertens, Hamsik, Allan e gli altri non possono temere turchi e ucraini. BENE RANIERI E ANCELOTTI Debutto positivo, in teoria, anche per Claudio Ranieri che si ritrova il Porto giustiziere della Roma (ma non insuperabile) più Bruges e Copenaghen: potrebbe compensare l’inesperienza di coppe della sua squadra con il ritmo da Premier e una gestione tecnica italiana. Non difficile vederlo negli ottavi, dove sarà anche il Bayern di Carlo Ancelotti: la sfida con l’Atletico di Simeone vale il primato, non sembra che Psv e Rostov possano opporsi a chi l’anno scorso s’è giocato la semifinale. Il Real Madrid di Zidane e CR7 non dovrebbe aver problemi: l’unico rivale, non all’altezza, è il Borussia Dortmund, mentre Sporting e Legia si giocheranno il terzo posto che significa Euroleague. Infine anche Psg e Arsenal sono favoriti, però il Basilea terzo incomodo non è mai da sottovalutare. SFIDA PEP-BARÇA Un po’ meno semplice sembra il compito del Barcellona che si ritrova un Manchester City più forte tecnicamente e meno ingenuo tatticamente di quello di Pellegrini: anche perché in panchina c’è l’ex Guardiola. Un derby reso più complicato dal Borussia Moenchengladbach e dal Celtic che, in casa, qualche brutto scherzo al Barça l’ha già giocato. Equilibrio verso il basso, infine, tra Tottenham, Leverkusen, Cska Mosca e Monaco: qui può succedere di tutto. In prospettiva, comunque, non sarà bello trovarsi Atletico e City (oppure Bayern e Barcellona) tra i secondi. SUPERPREMI Aspettando i premi della Champions 2018, anche quelli della prossima hanno avuto un lievissimo aumento. Il montepremi è salito da 1,25 a 1,27 miliardi di euro: dei quali 762 milioni per i risultati e 507 per il market pool. La semplice partecipazione vale 12,7 milioni; il successo nei gruppi 1,5, il pari 500mila euro. Gli ottavi valgono 6 milioni, i quarti 6,5, le semifinali 7,5, la finale 11 e la coppa 15,5. Il massimo raggiungibile è 57,2 milioni più il market pool: insomma oltre 100 milioni. Sempre di cifre folli si tratta”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.