Gazzetta dello Sport: “Champions League, andata quarti di finale: ora il Real corre contro se stesso. Il Wolfsburg viene da 4 vittorie, ma non ha armi di fronte al ritrovato Madrid”
“«Il difficile viene adesso. Dopo il Barcellona». Ci pensa Zidane a raffreddare gli entusiasmi madridisti, stampa al seguito compresa, nella città un po’ spettrale nata negli anni 30 attorno alla Volkswagen. Centoventimila abitanti, e un club per la seconda volta in Champions, al cospetto di un Real al 33° quarto di finale della sua storia: ennesima metafora di Davide contro Golia. Il 2-1 nel Clasico, inatteso, in dieci contro undici, e quindi più bello, risolleva sì il morale ma non la classifica della Liga: sempre a -7 dal Barça e con anche l’Atletico davanti. Il rischio è dimenticare che fino a poco tempo fa sembrava una stagione finita, che Zidane era in discussione, e che negli ottavi contro la Roma non è che il Real avesse fatto tutta questa impressione. Il sorteggio, però, ha dato una bella mano: non c’era niente di meglio del Wolfsburg, ottavo in Bundesliga, molto lontano dagli standard dell’anno scorso. Quasi un lasciapassare per le semifinali. In teoria. DOPPIO WOLFSBURG Il Wolfsburg è reduce da quattro successi consecutivi in Champions (2 Gent, uno Manchester Udt, uno Cska Mosca) e in casa ne ha vinte 4 su 4. Ma in Germania non riesce a tenere un ritmo da coppe: Bayern a parte (a 34 punti di distanza), sarà difficile qualificarsi ancora, avendo davanti anche il Mainz. Sindrome da Jekyll/Hyde? Klaus Allofs, ex centravanti della nazionale, oggi ds, ammette: «In Bundesliga non stiamo giocando come un club di Champions. Per passare dobbiamo andare oltre i nostri limiti, per capire se possiamo competere contro squadre come il Real». Gli ultimi segnali dicono di no: soprattutto lo 0-3 a Leverkusen nell’ultima di campionato, forse il punto più basso della stagione. Sintetizza Julian Draxler, ala-trequartista modernissima, stella del Wolfsburg dopo aver rifiutato la Juve, 3 gol in Champions, incantevole a Monaco contro gli azzurri: «Non abbiamo niente da perdere». Il tecnico Hecking ritrova l’attaccante Dost. CR7 DA RECORD Draxler ammette di usare video di Cristiano Ronaldo in allenamento. CR7 è una sfilata di record da far paura, anche se da Barcellona Piqué gli fa un complimento che tanto complimento non è: «E’ il più forte dei terrestri, ma Messi è un alieno». Il portoghese è a quota 13 centri in questa coppa e punta il primato personale di 17. In Champions ne ha segnati 90 in 123 partite: nessuno come lui. In soprannumero, alle tedesche ne ha fatti ben 14. Zidane apprezza «il gran lavoro difensivo» della sua BBC, con Benzema e Bale, ma sa bene che il segreto della ripartenza è un altro: Casemiro. Il play brasiliano davanti alla difesa. Molto lontano dall’estetica sognata al Bernabeu, ma molto molto più efficace. MOSSA CASEMIRO Basterebbe ricordare la semifinale con la Juve della scorsa stagione: il centrocampo madridista che non riusciva a contrastare quello della Juve perché composto da tanti «10» di ruolo (James, Isco) costretti a sacrificarsi, invano, da mezzali. Con un mediano incontrista vero, Kroos e Modric possono alternarsi alla regia con la loro qualità inarrivabile. E anche la BBC diventa più sostenibile. «Casemiro è il giocatore che noi allenatori adoriamo: chiede mille volte spiegazioni perché ha voglia di migliorare». Infatti Isco e James restano fuori: «Ma con me giocheranno», dice Zizou senza convincere. Il Real è al 6° successo di fila (con Zizou 12 su 15), in Champions ne ha vinte 7 su 8, e Keylor Navas è imbattuto in Europa ormai da 720’ (insegue Lehmann a 853’): è stato Casilla a prenderne 3 dallo Shakhtar. Non si vede come il Wolfsburg possa impedire al Real di raggiungere la sesta semifinale consecutiva”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”