Gazzetta dello Sport: “Champions League, andata quarti di finale: il Bayern è solo Vidal e il Benfica sogna”

“Il disagio poteva sembrare la collocazione dell’andata in casa: non succedeva da tre anni, semifinale con il Barcellona, dopodiché il Bayern è sempre uscito dalla sua arena con un verdetto definitivo, nelle partite a eliminazione diretta. Invece il disagio maggiore adesso è la mancanza di certezze, anche se l’11a vittoria di fila interna in Champions rende ancora favoriti i tedeschi. Ma se si aspettavano l’iscrizione virtuale alla 5a semifinale consecutiva, beh, manca ancora una settimana e un viaggio a Lisbona che può complicarsi. «Potevamo anche perdere, non è stata una grande partita», ammette Guardiola. I MOTIVI Certo, mercoledì prossimo Pep non dovrà assaltare per cercare un recupero, però non è nella natura speculare sui risultati. Il Bayern non riesce a sigillare la promozione nonostante segni subito con Vidal, il migliore, però in seguito perde velocità, cerca giocate scontate o elaborate e non riceve dagli attaccanti la solita supremazia. Lewandowski chiude ansimando e sbagliando il più semplice dei passaggi gol, quasi allo scadere. Müller invece è in serata grigia, sembra gli abbiano svuotato qualsiasi desiderio, forse anche quello di fare battute. Ma anche da un lato, quello destro, arriva poco e quando Pep prova con Coman per Costa, l’effetto non è come quello contro la Juve. Il Bayern così riesce a tirare in porta soltanto cinque volte. E nel secondo tempo le chance migliori sono per il Benfica, ma Jonas, capolista della Scarpa d’oro con Higuain (30 gol), non conferma la fama che lo ha preceduto. Inoltre salterà il ritorno per squalifica. BAYERN A TUTTO VIDAL Risulta così decisiva la falsa partenza evidente dei portoghesi, perché dopo 109 secondi Vidal ha già segnato la rete stagionale più veloce dei suoi, ma tutta la scena si svolge in assenza di avversario. Quando gli spazi dovrebbero essere ridotti a fessure, il Benfica concede una fascia intera di libertà a Ribery e Bernat, il cui cross trova in ritardo anche la linea difensiva opposta, sorpresa dall’incursione del cileno. Dopo invece Rui Vitoria fa stringere i suoi che riescono a tenere spesso lontano dall’area i rossi. I quali dovrebbero essere più crudeli, soprattutto con Müller, nelle poche chance del primo tempo, e devono pure ringraziare l’arbitro che giudica troppo vicino un tocco di braccia di Lahm in scivolata. Quando sale il Bayern diventa secondo abitudine quasi 3-3-4, quando deve coprirsi invece Lahm scorre sull’esterno e ridà estensione. Ma in quel settore i rossi faticano a decollare. E quando cala Thiago, faticano anche a passare dal centro. BENFICA CONTENTO I campioni del Portogallo, primi in campionato e con 19 vittorie nelle 20 partite prima di questa, mancavano dai quarti da quattro anni. Rui Vitoria, debuttante in Champions, è senza alcuni sceriffi temprati ai duelli internazionali, come Julio Cesar e Luisao. Però almeno riesce a rammendare la difesa dati i rientri di Jardel e Almeida, e piazza due punte pure, più Pizzi e Gaitan esterni molto offensivi, per limitare le mutazioni della linea difensiva di Guardiola. Bravo anche Renato Sanches, centrale appena diciottenne, pagato 750 euro da bambino; adesso ha una clausola di 80 milioni, cifra che non ha spaventato Real Madrid e Manchester United. E magari anche il Bayern si farà vivo. «Il secondo incontro è sempre quello decisivo nei quarti», dice Guardiola. Anche se non sarà nel proprio tempio”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio