Gazzetta dello Sport: “Cesena trema, sei indagati e 11 milioni volatilizzati”
“Riciclaggio, frode fiscale, associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita, simulazione di reato e falso in bilancio: il terzo filone di Ippocampo, l’indagine della Guardia di Finanza di Cesena condotta dal capitano Tavani e coordinata del capo procuratore Sottani, sulla vecchia gestione del Cesena consegna agli inquirenti 6 denunciati e fa salire a 11 i milioni sottratti dalle casse del club romagnolo per essere intascati indebitamente. INDAGATI Oltre all’ex presidente Igor Campedelli (da oltre due anni residente in Portogallo) e all’imprenditore alberghiero Potito Trovato, già presenti nei primi due filoni di indagine, in questo compaiono anche Giorgio Lugaresi, attuale presidente del Cesena, e l’ex d.g. Luca Mancini, oggi proprietario del San Marino. Grave la posizione di Mancini, che avrebbe sottratto per sé un milione. La presenza di Lugaresi è invece un atto dovuto: «Sono coinvolto – dice – perché, avendo rilevato il Cesena da Campedelli il 17 aprile 2013, fui io a firmare il bilancio il 30 giugno 2013. Ma io con questi delinquenti, che hanno portato via soldi al Cesena, non c’entro nulla. Anzi, se c’è stata questa inchiesta è perché sono stato io a fare l’esposto in quanto parte lesa». Indagati anche Luca Leoni (ex commercialista del Cesena di Campedelli) e lo sconosciuto pescarese Coclite Mastrorazio. NAGATOMO I soldi venivano sottratti attraverso due sistemi. Uno contabile, attraverso plusvalenze di giocatori. Per esempio Yuto Nagatomo, prelevato nel luglio 2010 dal Tokyo Fc per 1,5 milioni (cifra pagata dall’attuale società poche settimane fa), e ceduto il 31 gennaio 2011 all’Inter per 6 milioni più 3 di bonus. Secondo i finanzieri, di quei 9 milioni versati dall’Inter, ne sono arrivati a Cesena 7: dove siano finiti gli altri 2? Il secondo sistema era l’emissione, a società riconducibili agli indagati, di fatture per prestazioni di altri o mai eseguite. Con i soldi che uscivano dalle casse del Cesena per finire (spesso transitando per San Marino) sui conti correnti di Campedelli e Trovato. Per arrivare a raccogliere tutti i dati, la Finanza ha ottenuto una rogatoria dalla Repubblica di San Marino: grazie a questa è stato possibile seguire il flusso del denaro che è andato a gonfiare i conti (italiani e sammarinesi) di Campedelli tramite società immobiliari a lui riconducibili. Materia che ora apre una nuova strada alla Finanza: controlli fiscali finalizzati all’accertamento dei danni provocati all’Erario per omessi pagamenti delle imposte dirette ed indirette per 11 milioni, quelli razziati dalle casse del Cesena. Danni a cui, dal punto di vista finanziario, dovrà rispondere Lugaresi. Visto che l’Ac Cesena è la stessa di allora, colui che ha denunciato e che ha subìto il furto finirà per essere costretto a risarcire l’Erario e dovrà pagare la pena pecuniaria prevista dal codice (ma non sempre applicata dai giudici) che va dalle 200 alle 300 quote della società condannata per i falsi contabili, cioè da 25.000 fino a 1,5 milioni di euro. ABODI Il presidente di Lega B commenta: «E’ un’inchiesta tutta rivolta al passato, nei confronti di una gestione dissennata. Ora il Cesena ha soci di qualità e perbene che hanno abbattuto il debito e costruito un progetto sportivo sano»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.