L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Cesena e su Mignani a caccia di rivincita.
Durante l’estate ci sono tanti modi per misurare l’entusiasmo di una neopromossa. A Cesena, dove la Serie B mancava da sei anni, basta un numero: 7.000. Entro oggi, o al massimo domani, verrà abbattuto un altro muro nel pieno di una campagna abbonamenti strabiliante, una vera e propria chiamata alle armi per un pubblico che, neppure in Serie D dopo il fallimento, ha mai tradito e abbandonato la sua squadra. Dopo una stagione ai confini della perfezione, con 96 punti e 80 gol realizzati (più la conquista della Supercoppa di Lega Pro), è stato quasi scontato per i tifosi sottoscrivere la tessera. Ora non resta che aspettare poco più di tre settimane per l’inizio del campionato: il 18 agosto si parte con la Carrarese in casa, curiosamente l’unica squadra che nel 2024 ha battuto il Cesena e una delle tre (oltre alla Reggiana e al Lecco nel 2022-23) ad aver espugnato il Manuzzi nell’ultimo biennio con Toscano in panchina.
Continuità
Dopo una lunga telenovela, l’allenatore calabrese e il Cesena si sono separati a metà giugno. Sulla panchina è arrivato Michele Mignani, che ritrova la stessa situazione di due anni fa a Bari quando, al timone di una neopromossa, andò a un minuto dalla Serie A perdendo la finale playoff con il Cagliari. Il Cesena non ha fissato alcun obiettivo specifico, ma è logico che l’ambiziosa proprietà americana e il confermatissimo direttore sportivo Fabio Artico non vogliano solo vivacchiare. La parola d’ordine è: consolidamento. Finora sono arrivati tre giocatori che conoscono bene la Serie B (Mangraviti, Calò e Curto) e una scommessa (lo svedese di origine gambiana Ceesay dal Malmö). Per riempire le ultime caselle, al netto delle cessioni di almeno sei giocatori, mancano un centrocampista centrale (il sogno di Mignani è il pupillo Maita), un laterale mancino da affiancare a Donnarumma, due trequartisti (uno sarà Antonucci), un jolly offensivo e un centravanti.
La Stessa Identità
La rosa cambierà, ma l’identità del Cesena no. Con Mignani, che al momento ha scelto saggiamente di ripartire dal 3-4-2-1 di un anno fa («poi aggiungeremo qualcosa di nuovo strada facendo», ha dichiarato il nuovo allenatore), l’idea è quella di migliorare ma non certo rivoluzionare una squadra che ha battuto tutti i record del club in Serie C. Tanti senatori non si toccano e dovranno guidare nel mare tempestoso della Serie B i quattro giovani al debutto: Pieraccini, Francesconi, Berti e Shpendi. Al piano inferiore sono stati semplicemente decisivi, ora proveranno a ripetersi anche in un contesto tutto nuovo, dando continuità al lavoro di un vivaio d’eccellenza come quello del Cesena.