L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo impegnato a Como.
Como-Palermo non è una partita come le altre. In ottica campionato, è delicatissima per il Como terzo, che non deve fare scappare Venezia e Parma impegnate pure loro in casa rispettivamente contro Lecco e Ternana. Anche per il Palermo ci sono in palio punti pesanti non solo in prospettiva playoff perché con una vittoria aggancerebbe proprio i lariani.
«Il risultato diventa determinante come hanno dimostrato i testa-coda dell’ultima giornata», ha confermato il tecnico rosanero Eugenio Corini, che deve rinunciare ai due pezzi da novanta come Coulilbaly e Lucioni. «Sarà una partita difficile – gli ha fatto eco Cesc Fabregas –, Corini è un allenatore che mi piace parecchio perché gioca un calcio propositivo. Penso ci sia il 50 per cento di possibilità di vincere».
Man of the Match Per lo spagnolo il Palermo significa presente e futuro: è all’ultima panchina come allenatore ufficiale del Como vista la scadenza della deroga concessagli in attesa di ottenere il patentino. Al suo posto, dalla trasferta di Cosenza, il giorno di Santo Stefano, ci sarà il gallese Osian Roberts, ma Cesc ha già fatto sapere che non ha nessuna intenzione di allontanarsi dalla squadra ma rimarrà nello staff: sarà di fatto una gestione a quattro mani.
C’è poi il passato che torna a galla prepotente: il Palermo fa parte della galassia del Manchester City, acerrimo rivale quando era la stella dell’Arsenal. Sono 24 i precedenti di Fabregas calciatore contro il City, 14 vittorie e due reti. Anche se il ricordo più bello è di sicuro quando mandò in gol due volte Adebayor quel 4 aprile 2009 all’Emirates Stadium, 2-0 per i Gunners sui Citizens, lo spagnolo Man of the Match nientemeno che al ritorno in campo dopo tre mesi a seguito di un grave infortunio al ginocchio.