“Solitamente si dice: «Pochi, ma buoni». Sembra calzare perfettamente a pennello per il centrocampo del Palermo, indebolito, almeno a livello numerico dal mercato di gennaio. Con la partenza degli svedesi Hiljemark e Quaison, oltre a quella di Bouy che nei primi sei mesi non aveva incantato nessuno tra Ballardini, De Zerbi e Corini, il presidente Zamparini ha pensato bene di non effettuare alcun inserimento sostitutivo in rosa. Un bel rischio per un reparto che da qui sino alla fine della stagione avrà soltanto 4 centrocampisti: Bruno Henrique, Jajalo, Chochev e Gazzi. Per una squadra che gioca con la linea a tre è decisamente un bel rischio. Basta una squalifica ed un infortunio in contemporanea e per Lopez si apre un esercizio di fantasia per inventarsi un centrocampista. Forse per questo il tecnico ha iniziato a lavorare in allenamento sull’ipotesi Diamanti come eventuale mezzala. Per adesso, la situazione precaria ha retto e in più sono arrivati quattro punti preziosissimi in classifica in ottica salvezza. Il dato a centrocampo è sotto gli occhi di tutti e forse anche i diretti protagonisti si aspettavano qualcosa di più dal mercato. PREACAUZIONI Mato Jajalo non si nasconde al riguardo. «Siamo in quattro e siamo pochi, però penso che ogni allenamento stiamo attenti a non farci male o cose del genere – ammette il centrocampista bosniaco –. Per adesso va bene questo modulo con i tre centrocampisti, visto i risultati che sono arrivati, poi vedremo». Tenere alto il rendimento giocando sempre con gli stessi non sarà semplice, anche perché quello del centrocampista è un ruolo usurante: c’è da coprire e riproporsi in avanti a supporto di Nestorovski e magari anche aiutare l’attacco a segnare per non dipendere soltanto dal centravanti macedone. «Non dobbiamo avere soltanto fiducia in Netorovski – continua Jajalo – anche Chochev è bravo a segnare, con il Crotone ha avuto la possibilità di fare il 20 e credo che farà meglio in zona gol». L’arrivo di Diego Lopez ha segnato un cambio di marcia in classifica che aiuta a sperare ancora nella salvezza del Palermo. «Già da qualche mese abbiamo acquisito fiducia e il lavoro che ogni giorno facciamo ci aiuta a recuperare punti». RILANCIO Di sicuro il nuovo tecnico ha rinforzato l’autostima che già Eugenio Corini aveva introdotto nuovamente nella squadra rosanero, rielaborando un aspetto che per De Zerbi era carente. «Non è cambiato granché con i cambi di allenatore, non so cosa voleva De Zerbi quando diceva che eravamo deboli mentalmente – spiega –. Abbiamo perso troppi punti, pur lavorando bene, adesso ne abbiamo presi 4, quelli persi contro il Pescara e l’Empoli. Ci siamo ricompattati e possiamo fare ancora meglio». Si riparte dall’Atalanta in casa, prima della Juventus allo Stadium. «La prima è una squadra forte, arrivano da un momento eccellente e partono da favoriti, ma non dobbiamo perdere, questo è importante, anche per la fiducia. Se abbiamo fatto bene con il Napoli perché non dobbiamo farlo con la Juve».”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.