Cambio alla guida del Palermo. Non ci sarà più Tedino come allenatore, ma Stellone. L’ex Pordenone è stato mandato via dopo la sconfitta per 3-0 contro il Venezia, anche perché sembrava che la squadra non lo seguisse più. Zamparini nella giornata di ieri ha comunicato la sua decisione a Tedino che presentatosi a Boccadifalco ha salutato la squadra, svuotato l’armadietto ed è andato via. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de la “Gazzetta dello Sport”:
“Cambio necessario, ma anche mossa della disperazione. A quattro giornate dal termine del campionato e con la promozione diretta a rischio, c’è un po’di tutto. Bruno Tedino paga il crollo di Venezia, al suo posto in panchina arriva Roberto Stellone, l’allenatore che, ironia della sorte, si era promesso per il dopo Pippo Inzaghi in Laguna, ma che non ha potuto dire di no alla chiamata del Palermo, al quale si è legato fino al termine della stagione con l’opzione di un anno in caso di promozione in Serie A. L’accordo di base dovrebbe essere questo, anche se Stellone stamattina a Palermo definirà con il suo legale ulteriori dettagli. Maurizio Zamparini ha rotto gli indugi nella notte e nel pomeriggio ha effettuato l’esonero di un tecnico che esternamente ha provato a salvare sino all’ultimo, ma che nello stesso tempo ha delegittimato nel girone di ritorno con esternazioni pubbliche e una serie di avvicendamenti tra dirigenti e componenti dello staff tecnico. Smottamenti che hanno finito per isolare Tedino, caduto nella morsa delle pressioni del patron. Anche l’ultimo innesto, il tattico Adriano Bacconi, ha salutato dopo soli quattro giorni dal suo arrivo.
CAOS Negli ultimi mesi, la confusione a Palermo ha regnato sovrana: dall’esonero del direttore sportivo Fabio Lupo e l’arrivo di Aladino Valoti, all’ingaggio di un mental coach, passando per l’arrivo di un nuovo preparatore atletico, fino al licenziamento del precedente insieme al match analyst. Che quella dell’ex allenatore del Pordenone fosse una storia appesa a un filo, è dimostrato dai vari sondaggi che il patron aveva effettuato nelle ultime settimane con diversi allenatori, l’ultimo in ordine tempo era stato Alessandro Nesta.
IL PATRON Le parole di Zamparini di ieri mattina, a decisione ancora da prendere, sono poi suonate come una sentenza: «Venezia era una tappa fondamentale –aveva detto al sito ufficiale del club – ma se il Frosinone con l’Empoli ha perso combattendo, il Palermo non ha combattuto e siccome la squadra è l’immagine del suo allenatore, sto riflettendo molto su questa situazione. Mi sembra che la squadra non abbia il carattere e la forza per combattere e nemmeno la fiducia di chi la conduce. Non sarà facile, ma combatteremo ancora per farcela». A Tedino va dato il merito di avere ricostruito dalle macerie post retrocessione una squadra che si è laureata campione d’inverno, ma è rimasto inerme davanti a quanto gli stava accadendo attorno, cominciando dal mercato gennaio rimasto orfano di veri rinforzi, fino a smarrire la strada. Il Palermo era una squadra mediocre in Serie A e ora, davanti alla difficoltà, sta dimostrando tutti suoi limiti, soprattutto caratteriali, anche in B.
SALUTI Tedino, ieri, dopo avere svuotato l’armadietto a Boccadifalco (l’allenamento è stato diretto dal tecnico della Primavera, Scurto) ha salutato così:«Ringrazio il presidente Zamparini per la possibilità che mi ha dato – ha detto uscendo dall’impianto –. Sono convinto che il Palermo può ancora andare in Serie A alla luce dei risultati dell’ultima giornata». I rosanero, infatti, dopo le sconfitte di Parma e Frosinone sono ancora al secondo posto, seppure in coabitazione con gli emiliani, un aspetto che può favorire Stellone nella sua missione che inizierà oggi pomeriggio con l’unico allenamento utile in vista dall’anticipo di domani sera al Barbera contro il Bari. Una sfida al suo passato recente, una storia finita troppo presto, dopo l’esonero del novembre 2016,per la quale nutrirà un senso di rivincita oltre alla voglia di iniziare col piede giusto la sua nuova avventura”.