“Tifosi presenti: uno, e solo per la primissima parte dell’allenamento. Dopo qualche minuto, infatti, mentre Antonio Cassano stava ancora effettuando il riscaldamento in campo con i ragazzi della Primavera, anche quell’unico curioso si è alzato e ha abbandonato la tribunetta del Garrone. Curiosamente questa potrebbe essere la cornice dell’atto finale della carriera di uno dei talenti più brillanti proposti dal calcio italiano negli ultimi vent’anni. RILANCIO O STOP Fantantonio, infatti, presto firmerà la risoluzione del contratto con la Sampdoria e sarà uno svincolato o, meglio, un disoccupato. Se prende questa strada è perché pensa di poter sfruttare anche il mese di febbraio per poter scoprire, all’improvviso, la proposta che lo convinca a prolungare, come vorrebbe, la sua carriera. Altrimenti stop. Non gli interessano proposte dall’estero, lo stuzzicano poco quella in arrivo dalla Serie B, difficilmente accetterà di allontanarsi molto da Genova, soprattutto se dovesse farlo per finire a lottare per la salvezza. Il campo delle possibilità, insomma, per lui è piuttosto ristretto. Eppure Cassano si allena da professionista vero e non manca un allenamento. Vento e freddo non lo intimoriscono, la compagnia delle giovani promesse blucerchiate invece di spazientirlo lo ringiovanisce, in campo è gioioso e scherzoso, prodigo di complimenti, pronto, pure, a bacchettare chi sbaglia. Insomma il Cassano vero. TUTTO PER UN PROGETTO E pensare che il suo presente da separato in casa con la Sampdoria nasce proprio dal progetto giovani e non da una cassanata. Se si esclude un diverbio con l’avvocato Romei, l’uomo di fiducia del presidente Ferrero contro il quale si era scagliato dopo un derby perso, infatti, la sua condotta in questa ultima parentesi blucerchiata è stata soddisfacente. Se fosse andato avanti il progetto Montella, più competitivo nel presente, nessuno lo avrebbe messo in discussione. Partito l’Aeroplanino verso il Milan la Samp ha cambiato rotta, puntando sulla crescita di giovani talenti da reperire in tutta Europa. Cassano da quel giorno è diventato molto ingombrante. Con lui i vari Schick e Fernandes avrebbero avuto meno spazio per mostrare le loro qualità, e pure Muriel poteva esserne condizionato. Quindi addio. Due giorni dopo la presentazione di Giampaolo, Ferrero lo ha incontrato e gli ha detto chiaro e tondo che non serviva più e che non sarebbe stato inserito nella lista dei 25 giocatori utilizzabili in campionato. L’ultimo gol con la Sampdoria così è arrivato in un’amichevole, ad inizio agosto, guarda caso proprio contro la Primavera allenata da Pedone quella che da qualche tempo e fino a fine mese sarà la sua casa. SORPRESA Ore 14.19. Nel silenzio di Bogliasco compare l’auto scura di Fantantonio che parcheggia davanti alla palazzina del Mugnaini. Lì c’è lo spogliatoio che divide con alcuni giovani, assenti perché convocati per la sfida di Coppa Italia. Si cambia da solo, poi, alle 14.59 esce con il suo preparatore Agostino Tibaudi e raggiunge il Garrone: tuta con pantaloni lunghi, un copricapo antivento, guanti e un bel sorriso. Proprio all’ingresso del Garrone c’è un tifoso, l’unico: «Dai Antonio che passerà», gli dice. Lui, allegro, ribatte: «Passerà e migliorerà. Quando qualcuno immagina di sapere cosa faccio, puntualmente lo sorprendo e accade il contrario». SCHERZI In campo lo segue Tibaudi e, mentre gli altri eseguono gli esercizi per gli addominali, svolge una seduta di stretching passivo. Poi scherza un po’ con Bambo mentre si unisce alla truppa per il riscaldamento attivo. Alle 15.41 se ne vanno quasi tutti a correre in un altro impianto. Antonio resta con Baumgartner e Ferrazzo, per esercitarsi al tiro. Piazza subito un complimento al primo: «Bravo Denis, che tiro», poi rimprovera scherzosamente uno dei tecnici: «Ha fatto un capolavoro vista la pallaccia che gli avevi dato». Ride, si diverte, quando parte un appunto finge di reagire: «Non mi devi dire cosa devo fare: faccio gol», e giù una risata. Alla prima pausa ecco ancora Tibaudi, che gli propina una razione personale di allunghi. MAESTRO Alle 16 rientra la squadra al completo, si ripassano gli schemi, poi, alle 16.30 Pedone da il via alla partitelle. Tre squadre da sette elementi si sfidano, una difende, l’altra attacca, quando la prima riesce a passare la metà campo va ad attaccare la terza. Vrioni è un attaccante letale, Cioce un peperino sempre in movimento, Pastor un difensore attento, Cassano è un maestro perfetto: tecnica e visione di gioco gli consentono di primeggiare in spazi ristretti. Bambo lo cerca con frequenza per evitare il pressing. «Bravo Bambo – gli urla – hai visto cosa succede, li mettiamo sempre nel mezzo». Joao Ricciulli sembra il suo beniamino, Ibou Balde è il più attento a sfruttare i suoi assist. Come aveva anticipato a inizio partitella, chi sta con lui vince. INDIFFERENZA Alle 17.04 pedone chiude i lavori, i ragazzini se ne vanno nel loro spogliatoio, Cassano, con Tibaudi, esce dal Garrone e attraversa il piazzale che conduce al Mugnaini. L’oscurità inizia a scendere su Bogliasco e non c’è neppure un tifoso a salutarlo in quell’aria fredda che sembra aumentare la sensazione di indifferenza. È troppo triste per essere l’addio di Fantantonio.”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.