“Rialzare l’indice di pericolosità degli attaccanti. La settimana più lunga, visto il posticipo di lunedì sera col Foggia, porterà con sé ipotesi e riflessioni per scacciare i fantasmi della batosta di Empoli e per ridare vigore ai centravanti a secco da 4 partite. Come? Lasciando intatto il meccanismo che tanto bene aveva fatto nonostante l’astinenza dei centravanti fino a venerdì scorso o apportando qualche variante come lo spostamento sotto punta di Coronado e l’inserimento di Murawski a metà campo? Il Brasiliano è l’uomo di maggiore qualità sul quale ruota la manovra del Palermo, l’ha fatto da trequartista e anche da mezzala, il ruolo che Tedino gli ha affidato nella seconda parte del girone d’andata. Il 10 è il numero che accende il gioco e la fantasia, ma che porta con sé la responsabilità di fare la differenza. Dalle sue invenzioni passa in genere il destino di una squadra. Lo sa bene uno che questa maglia l’ha indossata proprio a Palermo. Non era un fantasista Massimiliano Cappioli, ma sapeva ispirare la manovra offensiva di quella squadra che vinse il campionato di C1 nel 2000-01. Dettava i tempi in mezzo al campo col piglio di chi aveva giocato per anni in A tra Cagliari, Roma e Udinese.Lanciava, apriva il campo con i suoi lanci, soprattutto segnava. FORTE OVUNQUE Sull’importanza del numero 10 è chiaro. «Se devo giudicare il Palermo fino alla gara di Empoli devo soltanto fare i complimenti a Tedino e ai suoi giocatori per quello che sono riusciti a fare in un contesto ambientale difficile anche per le vicende giudiziarie – premette Cappioli -. Io non credo che lo spostamento di Coronado possa, da solo, risolvere il problema dell’astinenza momentanea degli attaccanti, altrimenti non si spiegherebbe come mai il Palermo sia riuscito a fare gol con gli inserimenti dei centrocampisti che, mi sembra, siano arrivati anche grazie alle giocate del brasiliano. I giocatori come Coronado sono in grado di fare la differenza in qualsiasi zona del campo, l’unico problema è che attirano più giocatori su di loro e quindi sono sempre sotto pressione. Se Coronado parte 10 metri più indietro o più avanti secondo me sposta poco. Se Tedino lo ha impiegato da mezzala è perché lo vede più devastante». […]”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.