L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” parla della situazione del Corigliano, prossimo avversario del Palermo. Il Corigliano c’è, resiste con orgoglio alla crisi societaria che si è aperta un mese fa dopo le dimissioni del CdA. La presidentessa Francesca Capano, i due vice Roberto Olivieri ed Enzo Rinaldi hanno lasciato, ora c’è Salvatore Novelli, già Team manager, responsabile della gestione. Si va avanti con i soldi incassati al botteghino, si sussurra. Nei prossimi giorni – scrive il quotidiano – la squadra potrebbe finire nelle mani del giovane sindaco Flavio Stasi, storico primo cittadinod ella città unica Corigliano-Rossano. «L’amministrazione comunale è sempre stata vicina», sottolineano in zona Brillia dove la rosa gioca e si allena. Favola interrotta Dicevamo, bella storia. Dopo avere stravinto il campionato di Eccellenza calabrese, il progetto era molto ambizioso. Ma prima che la stagione prendesse il via, è venuto a mancare il sostegno dell’imprenditore Mauro Nucaro. Quindi la crisi. Ed è cominciata la fuga dei calciatori. Hanno deciso di rimanere il capitano Cosimo Cosenza (ex bandiera della Vibonese), Giovan battista Catalano, Gerardo Strumbo e Nicola Talamano. Per il resto soltanto giovani, tra i quali Thomas Braglia figlio di Piero tecnico del Cosenza. L’allenatore è Fabio De Sanzo, ex Paganese, calabrese di Castrovillari dove è sbocciato come calciatore. È il condottiero rimasto sulla barca che sta affondando. E dire che l’inizio era stato da applausi: un pareggio e due vittorie. Poi cinque k.o. di fila e l’ottimo pareggio di domenica scorsa con il Savoia. «Ci stiamo allenando e preparando per la partita di Palermo. Il mio lavoro – sottolinea il tecnico del Corigliano-è quello di isolare la squadra, non c’è bisogno di grandi motivazioni per una gara del genere. Ci sono ragazzi che la Favorita non l’hanno mai vista… Il futuro? Né ci pensiamo, né se ne parla: fino a quando ce lo permetteranno, onoreremo questa maglia».