L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo sgonfiato da Canotto contro il Cosenza.
Una magia di Canotto in pieno recupero regala una notte da favola al Cosenza che espugna il Barbera e infligge la prima sconfitta al Palermo. I calabresi si confermano squadra dalle mille risorse e con i finali con il vento in poppa. Dopo il pareggio di una settimana fa in extremis con il Südtirol, sono arrivati tre punti pesantissimi sui titoli di coda. Caserta si conferma osso dure per le big, ha stoppato il Venezia e si è preso la soddisfazione di metter ko il Palermo sempre in trasferta. Ai rosanero non è bastata la spinta dei 26 mila e una gara giocata con grande intensità.
È stato un confronto molto equilibrato sul piano tattico nel quale si è vista la mano dei due tecnici, ma anche giocato a viso aperto da entrambe le squadre con grande intensità. Corini non ha cambiato nulla rispetto alle ultime due apparizioni, Caserta è ritornato al sistema più congeniale con tre rifinitori a sostegno del terminale offensivo, optando per due cambi: Cimino in difesa e Mazzocchi che ha agito insieme a Tutino e Marras alle spalle di Forte.
Corini ha provato a correggere la falla a sinistra lanciano Lund nella ripresa, il Palermo ha ripreso a marciare, ma ha peccato in precisione nella finalizzazione. L’occasione capitata tra i piedi di Brunori, su imbucata di Lucioni dopo un break a metà campo, rappresenta il più grande rammarico dei rosanero. Sul capovolgimento di fronte con un centrale rimasto in attacco, Mazzocchi si è infilato in mezzo ma il suo tiro si è andato a stampare sul palo. Corini ha provato a forzare con i cambi, ma questa volta la panchina ha sorriso a Caserta perché Canotto su un cambio di campo ha trovato la zolla giusta dal limite liberando un prodezza sulla quale Pigliacelli non sarebbe potuto mai arrivare. Una magia rovinata dall’esultanza polemica sotto la curva dei tifosi rosanero che gli è costata il giallo.