L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo che ha vinto in rimonta contro il Sudtirol.
Il secondo posto e il Barbera. Il Palermo se n’è riappropriato con un atto di pazienza e di fede che alla fine si è tramutato in una manifestazione di forza, perché ha rimontato e ribaltato la gara (la prima volta per Eugenio Corini da quando allena i rosanero), dopo esser andato sotto contro un avversario ben messo in campo che ha sfoderato il meglio delle sue attitudini. Il Südtirol ha confermato la solidità e la propensione a far male ripartendo. Bisoli, esattamente un anno dopo il successo della scorsa stagione stava per concedersi il bis con una gara granitica, fisica, ma anche con degli spunti tattici interessanti, perché il lavoro svolto da Lunetta e Ciervo nelle due fasi stava per condurre alla nuova impresa. La buona impostazione, però, non gli ha impedito di andare incontro alla prima sconfitta stagionale.
a differenza alla fine l’hanno fatta la poca freddezza del Süditirol nel gestire certe situazione offensive e i cambi, vincenti per Corini, infruttuosi per Bisoli, una differenza che sta anche nella diversa caratura delle due rose. In avvio di ripresa il Palermo ha trovato linfa nuova in Aurelio e Henderson protagonisti della rimonta insieme a Mancuso, al secondo assist di fila. Perché dopo avere mandato in gol Brunori a Venezia ha servito l’appoggio perfetto per Ceccaroni in occasione del pari in avvio di ripresa su un cambio gioco di Di Francesco. Lì, la gara si è riaccesa in tutti i sensi, anche agonistici con toni ben sopra le righe non gestiti perfettamente dal direttore di gara nella distribuzione dei cartellini. Bisoli ha provato a trovare nuove soluzioni con Lonardi e Pecorino. Le occasioni più nette le ha avute il Palermo con Di Francesco (Poluzzi ancora a dire di no) e Aurelio su un traversone perfetto di Henderson sul secondo palo sul quale il difensore si è fiondato in modo decisivo.