Gazzetta dello Sport, Calcioscommesse: “L’inchiesta di Cremona, Legali all’attacco: «Conte estraneo alle combine». Il pm si sfoga: «Emarginato, ho pestato molti piedi nel calcio»”

“La ribalta nelle previsioni doveva toccare ai difensori di Antonio Conte, impegnati nella replica dopo la richiesta di condanna a sei mesi per la presunta frode sportiva di AlbinoLeffe­Siena. E invece il pm Roberto di Martino ha piazzato l’affondo, dividendo il palcoscenico con Francesco Arata e Leonardo Cammarata, i legali del c.t. che hanno concluso il loro intervento davanti a Pierpaolo Beluzzi (il giudice per l’udienza preliminare) dopo circa 2 ore con l’appello all’assoluzione piena: «Quello delle scommesse e quello di Antonio Conte sono due mondi completamente diversi», hanno ribadito in aula. Fin qui nulla di nuovo, ma il colpo di scena è andato in onda in una pausa del dibattimento, quando il procuratore capo di Martino è stato avvicinato dai cronisti. Il pubblico ministero si è lasciato andare a uno sfogo con al centro il trattamento avuto negli ultimi anni dal Consiglio superiore della magistratura. Non solo, ha annunciato un prossimo abbandono della toga. Decisione legata anche all’inchiesta sul calcioscommesse (iniziata nel 2011): toccati troppi interessi e pestati diversi piedi eccellenti. TERRORISMO E PALLONE Queste le parole al curaro del pm: «Domani (oggi, ndr) presenterò domanda per andare in pensione al più presto. Sono stanco e non c’è più posto per me in una magistratura in cui c’è uno strapotere delle correnti». Negli ultimi anni di Martino aveva presentato richiesta per diventare procuratore capo di Brescia e Bergamo e nonostante un curriculum di prim’ordine, le domande non sono state accolte. «Sono amareggiato e deluso per non aver visto riconosciuto il lavoro fatto in tutti questi anni ­ ha proseguito il magistrato ­. Mi hanno rottamato e sono dispiaciuto che vada disperso il mio lavoro in tema di terrorismo, sulla strage di piazza della Loggia e anche quello contro la corruzione nello sport, dove ho pestato molti piedi: sono convinto che questo non abbia giocato a mio favore. Magari una volta in pensione scriverò un libro». Oltre alle parole, restano i fatti: di Martino, 66 anni il 19 aprile, da procuratore aggiunto a Brescia ha ottenuto le prime condanne per terrorismo internazionale in Italia. Non solo, si è occupato di lotta alla ‘ndrangheta e ha condotto la terza inchiesta e il dibattimento sulla strage di piazza della Loggia a conclusione dei quali, in appello a Milano, sono stati condannati l’ex ispettore di Ordine Nuovo, Carlo Maria Maggi, e l’ex collaboratore dei servizi segreti, Maurizio Tramonte. E la sua inchiesta sul calcioscommesse ha scoperchiato un malaffare diffuso tanto da «costringere» il Parlamento a intervenire in fretta e furia per riformare il reato di frode sportiva. Cosa avvenuta lo scorso anno: adesso chi trucca rischia una pena minimo di 6 anni e chi indaga può utilizzare tutti gli strumenti più incisivi, intercettazioni comprese. CONTE E GLI ALTRI Tornando a Conte, è stata accorata la difesa dei suoi legali, convinti di aver fatto un buon lavoro: «Abbiamo dimostrato l’innocenza del nostro assistito», hanno detto prima di lasciare Cremona. Nei prossimi giorni presenteranno anche una dettagliata memoria per smontare l’accusa di frode sportiva (secondo di Martino avrebbe dato il «benestare» alla combine, non facendo nulla per impedirla) nei confronti del neo tecnico del Chelsea. Adesso la «partita» in tribunale per il c.t. italiano è agli sgoccioli: prossima udienza il 22 aprile, ci sarà la controreplica del pm. In teoria potrebbe arrivare anche in quella data la sentenza del gup, ma è più probabile che il giudice si riservi qualche settimana per depositare la decisione su Conte (condanna e assoluzione) e gli altri riti abbreviati. Insomma, resta il 10 maggio la data più gettonata per conoscere l’ordinanza. Ieri in campo anche i legali degli altri imputati che hanno scelto l’abbreviato: Angelo Alessio (vice di Conte), Guido Marilungo (Lanciano), Roberto Previtali (ex AlbinoLeffe), Ermanno Pieroni (ex ds dell’Ancona), Giorgio Veltroni (ex presidente Alessandria) e Daniele Quadrini (ex Sassuolo)”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.