Gazzetta dello Sport, Calcioscommesse: “Da Mauri a Signori, tutti a giudizio. Gli imputati per associazione a delinquere restano a Cremona”

“L’altra faccia dell’inchiesta sul calcioscommesse ha la smorfia di Stefano Mauri, Cristiano Doni, Beppe Signori, Cristian Bertani, Gigi Sartor, Marco Paoloni, Mauro Bressan, Stefano Bettarini, Antonio Bellavista e di tutti gli altri imputati (circa 50) che si ritroveranno a Cremona il 6 dicembre di quest’anno. Non certo per una riunione conviviale: in quella data inizierà il processo a loro carico con un accusa molto pesante, l’associazione per delinquere transnazionale finalizzata alla frode sportiva. Perché se ieri l’attenzione mediatica è stata quasi tutta assorbita dalla vicenda Conte (marginale nell’economia dell’inchiesta), sarebbe un errore far passare in secondo piano la decisione del gup sulla parte più importante delle accuse, quelle che in quasi cinque anni d’indagini condotte dal procuratore capo Roberto di Martino hanno scoperchiato un mondo putrido intorno al calcio italiano. Ecco, di quel mondo è stata certificata l’esistenza (semmai ce ne fosse ancora bisogno) anche nella sentenza del gup Pierpaolo Beluzzi che ha riconosciuto la competenza di Cremona, ma soprattutto ha stabilito questo: «E’ esistita un’associazione a livello mondiale che operava per alterare in molteplici campionati, nelle coppe nazionali e non, e in partite internazionali, il naturale esito delle partite». Il tutto finalizzato a ottenere «vincite in scommesse per milioni di euro che venivano effettuate prevalentemente sui siti asiatici e utilizzando a tal fine lo strumento della corruzione dei giocatori, degli arbitri e dei dirigenti». Ecco, molti quei giocatori (o ex) adesso dovranno difendersi in un processo che si annuncia difficile e che non avrà (visto la celerità avuta dal giudice nel fissare la prima udienza) l’ombrello della prescrizione. SODDISFATTO IL PM Insomma, incassata la sconfitta su Conte, di Martino si «consola» con la vittoria nella partita più corposa e importante dell’inchiesta. «L’impianto accusatorio ha resistito, adeso posso andare in pensione tranquillo», ha dichiarato il pubblico ministero uscendo dall’aula. E ancora: «C’è la soddisfazione di aver scoperchiato una pentola dalla quale è uscito tutto il marcio del calcio». Ma c’è anche una terza faccia di questa maxi udienza monstre perché resta appeso il destino di chi aveva contestata soltanto la frode sportiva (tra questi Stefano Colantuono, ex allenatore di Atalanta e Udinese, e Omar Milanetto, ex centrocampista del Genoa). Il giudice per l’udienza preliminare, infatti, ha deciso la trasmissione degli atti alle Procure competenti per ogni match sospetto (sono circa settanta quelli nel mirino), accogliendo le richieste di incompetenza territoriale avanzata da alcuni avvocati. Questo vuol dire che ci dovrà essere una pronuncia da parte di un altro gup: sarà lui a decidere se ci sarà o meno il giudizio per gli imputati e non è da escludere che le scelte siano differenti. Insomma, il processo sul calcioscommesse rischia di diventare uno spezzatino. Tra le città interessate ci sono Roma, Bergamo, Crotone, Lecce e molte altre. Con una buona notizia per gli imputati: in questi casi la prescrizione è dietro l’angolo, magari non arriverà in primo grado, ma difficilmente si arriverà ad avere sentenze definitive. ALTRE ASSOLUZIONI Ma ieri il sorriso non è stato una esclusiva solo di Conte e Alessio: il gup ha disposto altre quattro assoluzioni per chi aveva scelto il rito abbreviato. Niente condanna, quindi, per Daniele Quadrini (ex Sassuolo), Ermanno Pieroni (ex d.g. dell’Ancona), Roberto Previtali (ex AlbinoLeffe) e Guido Marilungo (Atalanta, ma ora in prestito al Lanciano). Condannato a 4 mesi, invece, il solo Giorgio Veltroni, ex presidente dell’Alessandria. Sempre ieri accolti dal gup una quindicina di patteggiamenti proposti dal pm: tra questi ci sono quelli di Vittorio Micolucci e Ivan Tisci”.