Gazzetta dello Sport, calcioscommesse: “Brescia Primavera, due partite sospette” – i dettagli
“Questo per ora è un campanello d’allarme, un avviso ai naviganti. I furfanti che fanno soldi con il calcioscommesse stanno provando ad allungare le mani anche sui campionati giovanili, sfruttando le debolezze dei ragazzi. Ci sono tornei già infestati dalla corruzione in Svezia, Ucraina, Russia, Repubblica Ceca, mentre in Italia le prime giocate sospette sul campionato Primavera si sono avute di recente e si sono concentrate su due partite del Brescia – che in tutto l’anno ha raccolto appena 9 punti e 21 sconfitte – e su una del Chievo (1-2 ad Avellino il 25 febbraio). Come detto, è un primo allarme, non risulta che la Procura federale abbia ancora aperto fascicoli. Vale però la pena di raccontare quanto è successo, anche perché il comportamento della società Brescia è stato ineccepibile e andrebbe preso come modello.
LE PUNTATE Il campionato Primavera è gestito dalla Lega di A, ma quella di B – che ha uno stretto e proficuo rapporto di collaborazione con Federbet – vigila sulle sue società. Così, quando ha ricevuto le prime notizie dei flussi anomali di giocate su Napoli-Brescia 0-2 dell’11 febbraio e Brescia-Milan 0-3 del 17 ha avvertito subito il club lombardo. Se la gara di Napoli aveva fatto alzare le antenne, quella con il Milan ha allargato i sospetti. Di solito si giocano 2 o 300 euro al massimo, in quella occasione ci sono state puntate – in Italia e sul mercato asiatico – anche di 20 mila euro per singolo bookmaker e un bombardamento sull’handicap 1.75 a favore del Milan, con collasso delle quote già prima della partita, senza motivi apparenti. L’a.d. del Brescia, Rinaldo Sagramola, pur credendo nell’onestà dei suoi ragazzi, non ha sottovalutato l’allarme. Ha assistito all’incontro con i rossoneri, ha avvisato staff tecnico e collaboratori e poco tempo dopo ha organizzato un incontro tra la squadra e Federbet. Una procedura di autotutela che sensibilizza i giovani giocatori e mette la società al riparo da rischi”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.