L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul governo che scende in campo contro la violenza nel calcio.
Gli scontri di Genova, l’inchiesta sulla criminalità organizzata tra gli ultras di Inter e Milan e gli arresti collegati hanno acceso l’allarme sul problema della violenza e dell’influenza criminale nel calcio italiano. Il governo, con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il ministro dello Sport Andrea Abodi, ha iniziato a delineare una serie di misure per affrontare la situazione e proteggere il calcio e i tifosi veri.
Durante un incontro al Viminale, non sono emerse nuove leggi, ma si è parlato di potenziare gli strumenti già disponibili. Tra le iniziative in discussione, c’è l’allungamento dei fermi per i tifosi violenti e la possibilità di rendere il Daspo una sanzione penale, con impatti concreti per i colpiti, ad esempio nei concorsi pubblici. Un’altra misura chiave riguarda l’introduzione del riconoscimento facciale e della biometria negli stadi, che potrebbe diventare obbligatoria entro un paio d’anni, previa approvazione del Garante della privacy.
Abodi ha sottolineato l’importanza di non generalizzare, distinguendo tra i veri tifosi, che rispettano le regole, e coloro che invece alimentano la violenza. Per questi ultimi, è chiaro che il governo intende impedire loro l’accesso agli stadi, sostenendo che “le curve non devono essere regalate alla criminalità”.
Le società calcistiche saranno anche chiamate a ritirare il gradimento verso i tifosi che si macchiano di comportamenti violenti, razzisti o illegali, e a implementare protocolli che possano prevenire comportamenti scorretti tra i collaboratori e i tesserati, come emerso dai recenti casi di Inter e Milan.
Infine, Abodi ha presentato la sua “Carta dei Doveri”, un documento già pronto che mira a regolamentare i rapporti tra tutti i soggetti coinvolti nel calcio. La prossima settimana si terrà la prima convocazione di un gruppo di lavoro che affronterà questi temi, coordinato dai ministeri competenti con il coinvolgimento di FIGC e Leghe.