L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta le dichiarazioni del palermitano ed ex Catania Emanuele Calaiò:
«Sarei rimasto tutti e tre anni rispettando l’accordo. Ero vicino casa, stavamo benissimo: casa sul mare, tifosi calorosi, un centro sportivo importante. Ci sono annate storte, ma personalmente sono contento per i 18 gol segnati e per la salvezza raggiunta sul campo. Poi la squadra è stata retrocessa per il caso “i treni del gol” e sono dovuto andare via».
«Io palermitano ammirato dai catanesi? Ma è stato gratificante convincere i tifosi: all’inizio qualcuno storceva il naso. “Ma che ci fa un palermitano qui?” Piano piano mi sono messo a lavorare e ho sudato la maglia.
Sono stato apprezzato, spero, anche per questo».
La Ternana sta facendo benissimo, ma attenzione a Bari e Palermo. Le prime due hanno speso tantissimo, il Catania ha dovuto puntare su
molti svincolati. Servono fame e pazienza per emergere. Quando entravo al
Massimino per giocare non c’era bisogno di fare riscaldamento. Ti motivavi da solo guardando il pubblico impazzito».