“Due attaccanti palermitani contro il Palermo: Emanuele Calaiò e Antonio Di Gaudio, nati e cresciuti in città senza però mai indossare la maglia rosanero. In verità Di Gaudio ha giocato nelle giovanili fino al 2007. Poi, ritenuto mingherlino, fu lasciato libero. La bocciatura non scoraggiò il ragazzo di Borgo Nuovo che pur di realizzare i suoi sogni si è trasferito in Veneto, ripartito dalla D (Virtus Castelfranco). Nel 2010 la chiamata del Carpi (Seconda divisione Lega Pro) e da lì la scalata fino alla A, sempre con gli emiliani. Di Gaudio ha affrontato 4 volte il Palermo e non ha mai perso: 2 vittorie (2013-14 in B) e altrettanti pareggi (2 stagioni fa in A).
MAI IN ROSANERO Nessuna maglia del Palermo, se non quelle scambiate da avversario, invece per Emanuele Calaiò, passato dalla Panormus al Torino nell’estate 1997. Da allora il nome dell’attaccante dell’Uditore è stato associato spesso al club di Zamparini, ma le trattative non sono mai diventate firme. E così, in quasi 20 anni di carriera, per i palermitani Calaiò è stato sempre un rivale: da Messina a Catania, passando per Pescara, Napoli, Genoa e Siena. E proprio con la maglia dei toscani, Calaiò ha segnato le sue 2 uniche reti al Palermo, sempre nel mese di maggio, mai al Barbera: la prima nel 2009 (finì 1-0 per i toscani), la seconda l’anno dopo, quando vinse il Palermo (2-1, per i rosanero a segno Cavani e Miccoli). Al netto delle reti, però, lo score complessivo di Calaiò è negativo: nelle 11 sfide al Palermo 3 vittorie, 1 pari e 7 sconfitte. Domenica, allo stadio, ci saranno anche parenti e amici di Calaiò e Di Gaudio, emozionatissimi, come Alessio Cracolici, il team manager del Parma: palermitano doc che ha deciso di seguire Faggiano (ex d.s. rosanero) in Emilia”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.