“Un portentoso fascio di luce illumina il nuovo cammino dell’Empoli nel 2017: lo irradia il «grande vecchio» Massimo Maccarone, l’highlander dei toscani, quando ormai la gente del Castellani si sente circondata da una spessa cortina di nebbia e il Palermo accarezza l’idea di un pareggiomedicina per curare i suoi mali di classifica e restare in linea di galleggiamento. E invece no. Alla mezz’ora della ripresa, il Castellani chiuso in una bolla di niente esplode all’improvviso: ne esce Big Mac in versione «Flash Gordon» con un gol pesantissimo (il 99° con gli azzurri) con cui i toscani spingono a 7 i rosanero (rendendo precaria la posizione di Corini) lungo il sentiero minato della salvezza e agganciano per una notte il Sassuolo a 17. Un trionfo di velocità e cinismo.
SPEEDY GONZALEZ Un nome ritrova in un gelido sabato d’inizio gennaio il suo status di goleador. E Maccarone, grande ex di giornata, 37 anni, decide di prendersi tutto in fretta, al volo, facendo scorrere appena 118’’ dal suo ingresso prima di decidere l’atteso scontro salvezza dagli undici metri (solo Cataldi della Lazio, in questa Serie A, era stato più rapido con 101’’ segnando all’Atalanta appena entrato): rigore concesso per una trattenuta in area di Cionek sul medesimo attaccante. E così una giornata cominciata in salita vola alta sopra troppi brutti film visti al Castellani nel recente passato e va a stringere idealmente la mano a serate antiche, come quelle della scorsa stagione, segnate dalle imprese dell’allora onnipresente Maccarone, oggi riserva di lusso di un Empoli che si è meritato il titolo poco onorevole di peggior attacco d’Europa.
CORAGGIO Le differenze, alla fine, sono nella capacità di avventarsi sulla fredda serata nel gigantesco freezer del Castellani. Ci riesce l’Empoli, sotto gli occhi del nuovo acquisto Thiam (in tribuna), mentre il Palermo ripiomba nell’incubo nonostante una gara dignitosa: il presidente Zamparini si è preso una notte di riflessione ma avrebbe già contattato De Zerbi per l’eventuale ritorno in panchina al posto di Corini; al momento lo stesso De Zerbi sembrerebbe poco convinto del bis. Due squadre in preda alla tensione, molto attente a non commettere errori, perché troppo alta è la posta in palio. Il primo tempo, equilibrato, si condensa in un tiro in porta, l’unico, di Bellusci (siluro alzato sopra la traversa da Posavec) e in due
salvataggi di Cionek in area, a riprova di quanto il match sia ultratattico e fisico. Corini gioca la carta Bruno Henrique tra le linee, utile in appoggio a Nestorovski e prezioso in copertura su Krunic. Martusciello attende invece fino al 20’ della ripresa la giocata risolutiva di Saponara, che non arriverà.
SVOLTA E allora, mentre la partita si trascina tra inutili passaggi in mezzo, posti di blocco sulle fasce, falli a ripetizione e incursioni col contagocce, il tecnico di casa ha il merito di usare la panchina: avesse avuto la possibilità, avrebbe inserito pure Gilardino (ai saluti). Getta nella mischia prima Pucciarelli e poi Maccarone, e tanto basta. Sul bel cross di Krunic e la splendida torre di Mchedlidze, al 31’ Big Mac si avventa sul pallone ma viene trattenuto per un braccio da Cionek in ritardo: dagli undici metri l’uomo decisivo infilza Posavec e sigla l’apoteosi dell’Empoli, superando pure Tavano di un gol nella classifica dei bomber empolesi di sempre. A nulla serve l’assedio finale rosanero, culminato con un assalto di Balogh e un contatto in area KrunicRispoli su cui gli ospiti recriminano (ma i due si strattonano a vicenda). L’Empoli resiste e incassa tre punti pesantissimi. Il Palermo ripiomba nell’incubo e si prepara all’ennesimo possibile cambio in panchina.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.