“Che il Bari non avesse nulla da perdere – come ha detto Roberto Stellone alla vigilia – non è poi così vero, considerati i problemi del Palermo, incompleto per via del mercato e per i tanti acciaccati a cui a dovuto rinunciare Ballardini. Lo si è visto anche dalle occasioni create: il Palermo ha passato il turno in extremis (10) e ha provato a fare la partita, con impegno ma poca concretezza, le chance migliori però le ha avute il Bari. Tant’è che il tecnico biancorosso dopo la sconfitta patita all’ultimo istante dei suplementari, ha detto: «Ci abbiamo provato, ma ci è mancato solo il gol. Sono state create 34 occasioni nitide. Abbiamo lottato e sono soddfsiatto». Il gol è stato «mancato» un paio di volte da Gaetano Monachello. Il numero nove barese, decisivo contro il Cosenza, una settimana fa nel secondo turno di Tim Cup, e poteva esserlo anche ieri sera al Barbera, nella sua Sicilia. Ma così non è stato, vuoi per sfortuna, vuoi per imprecisione, vuoi per l’abilità di Posavec. Il giovane portiere croato (sponsorizzato da Zamparini, ma ritenuto ancora acerbo da Ballardini) gli si è opposto ben due volte. MOMENTO MIGLIORE Alla fine del primo tempo, nel momento migliore del Bari, quando la difesa rosanero ha sbagliato la tattica del fuorigioco e l’ex Atalanta si è ritrovato davanti al numero uno del Palermo: la sua conclusione però è stata neutralizzata con la mano aperta da Posavec che nella circostanza si è guadagnato gli applausi di compagni e tifosi. E poi a metà del secondo tempo, quando Monachello non è riuscito ad approfittare di un erroraccio di Vitiello che si è fatto superare ingenuamente e ritrovatosi a tu per tu con Posavec gli ha tirato praticamente addosso. Anche a inizio ripresa, l’attaccante di Stellone aveva avuto una buona chance (tocco sotto porta su assist di Martinho), ma meno netta. A un quarto d’ora dalla fine, Stellone l’ha tirato fuori, per dare spazio a Kingsley Boateng. Monachello ha dato tutto, si è sacrificato in pressing, ha cercato di sfruttare gli spazi creati da Maniero (discreta l’intesa, ancora da affinare, ma Stellone può essere soddisfatto). Di certo, insomma, l’agrigentino è apparso tra i più stanchi al termine di una prova confortante”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.