Gazzetta dello Sport: “Balo oggi a Nizza. In Costa Azzurra può rinascere. Ma con il Liverpool non c’è ancora l’accordo. Il club francese ha già rivitalizzato Ben Arfa”

“Il miracolo c’è già stato, ma nella nuova Lourdes del calcio europeo che è la Costa Azzurra potrebbe anche ripetersi con il figliol prodigo azzurro. Uno che in tanti danno per finito, come un anno fa si dava per spacciato Ben Arfa. Il Balo di Francia invece a Nizza è risorto e dopo aver sfoggiato in modo spudorato, e soprattutto disciplinato, tutto il suo talento, è passato al Psg. Un po’ come se Balotelli tra dieci mesi firmasse per la Juventus. Nel calcio, si sa, tutto è possibile. E Balotelli ci prova. Oggi Mario sarà a Nizza per le visite mediche, ma non c’è ancora l’accordo tra il Nizza e il Liverpool per il passaggio in prestito dell’attaccante al club francese. Uno dei nodi è l’ingaggio (6 milioni di euro a stagione e impegno fino al 2018): gran parte dovrebbe essere a carico della società inglese (è questo uno dei punti ancora da chiarire). Ieri sera a RMC il procuratore Mino Raiola ha frenato: «Non c’è nè l’accordo tra i due club nè sono previste visite mediche». Gli ultimi dettagli dovrebbero essere definiti in prima persona dal presidente Rivere, che sta lavorando all’operazione dal mese di luglio. E che crede più di chiunque altro nella scommessa Balotelli. Che comunque oggi sarà a Nizza per le visite mediche. POZZO Di sicuro, però, in pochi avrebbero scommesso su Ben Arfa, l’enfant prodige del calcio francese, che a 12 anni fu etichettato come il nuovo Zidane, a 15 firmò il primo contratto da professionista a Lione, e poi diventò l’enfant terrible, andando in collisione con tutti gli allenatori. Incluso Deschamps, a Marsiglia, che però poi l’ha riportato in nazionale, negandogli solo all’ultimo l’Europeo. A gennaio 2015, Ben Arfa, era in una situazione simile a quella di Balo. Rigettato dal Newcastle e pure dall’Hull City che aveva tentato di riciclarlo, inutilmente. Lo scorso maggio, alla Gazzetta, il francese raccontava: «Ero in fondo al pozzo». FAVOLA Lì è andato a pescarlo il Nizza che ne annunciò l’ingaggio senza fare i conti con la regolamentazione Fifa che vieta tre maglie in una stagione. E dopo le due inglesi, Ben Arfa poteva solo rassegnarsi all’attesa. Nei sei mesi che seguirono, il fantasista tornò nella sua Parigi, meditando l’addio al calcio, ma tenendosi in forma con gli amici d’infanzia sui campetti di periferia, coltivando la passione per cinema e inaspettate letture di filosofia. Poi, si presentò al ritiro del Nizza e da lì cominciò la favola. LUSSO A Nizza, Ben Arfa ha trovato il clima ideale, ultrà calorosi e un tecnico come Puel che gli ha dato piena fiducia e libertà in campo. Ripagato con 17 reti e sei assist che hanno spinto il Nizza in Europa League, a due punti dalla zona Champions, e convinto il Psg a puntare su Ben Arfa che sull’italiano diceva: «Mi chiedo come possa sprecare il suo talento. Non va condannato, si rinasce passo dopo passo». Ripartendo così da Nizza dove non c’è più Puel, passato al Southampton, ma lo svizzero Favre che gioca con il 4­3­3 e la settimana scorsa non sembrava entusiasta dell’idea Balotelli: «Non l’ho visto giocare da anni, ma se si dimostra esemplare con i giovani e non diventa un problema per squadra e club…». Un club che con l’ex rossonero guadagnerebbe in visibilità internazionale, il che non guasta per la proprietà ormai cinese, specializzata nel settore alberghiero di lusso. Anche Balo è un lusso, sperando non si riveli un inutile sfizio.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.