“Concentrati con l’obiettivo di puntare all’intera posta. Perché al di là di ogni retorica, questo pomeriggio per il Palermo è una finale. Un termine abusato nelle ultime settimane. Questa volta, però, ci siamo. Una vittoria potrebbe mettere una seria ipoteca sulla permanenza, un pari alimenterebbe speranze. Tutto dipende, poi, dai risultati delle concorrenti nella lotta per non retrocedere. Davide Ballardini pensa alla gara in modo secco, volendo trarre il massimo, senza calcoli, senza pensare ad agenti esterni. Passa perfino in secondo piano quello che si sono potuti dire lui e il presidente Zamparini in ritiro ieri. «Giocheremo contro una squadra che per 78 mesi ha fatto un campionato straordinario, penso solo a quello. Non si va oltre la sfida contro la Fiorentina – spiega il tecnico –. Sono talmente preso dalla partita che sono prosciugato. Se mi dovesse chiamare mia moglie o mio figlio, per esempio, cercherò di chiudere velocemente perché sono concentrato sul lavoro. Vedrò il presidente, lo saluterò, poi io farò il mio lavoro e lui il suo. Lui sa già tutto, ci sono Gerolin e Di Marzio che lo tengono informato, viene perché vuole stare vicino alla squadra. La vicinanza del presidente è un segnale importante su quanto tenga a questa gara». Su come si prepara una sfida che vale un’intera stagione contro un avversario molto più forte, Ballardini ha la sua ricetta.
MOTIVAZIONI Ma saranno le motivazioni a fare la differenza. «Quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto questa settimana e nelle settimane scorse – dice –. A questo punto conta l’attenzione e l’atteggiamento, oltre a quelle qualità che la squadra ha mostrato sempre. La strada per fare qualcosa di buono è questa. Penso alla prestazione. Voglio vedere il Palermo giocare da squadra. Bisogna far vedere che vogliamo essere competitivi e crediamo nella salvezza. Il Palermo ultimamente ha fatto vedere che queste caratteristiche le possiede, bisogna essere sempre più bravi, visto che giocheremo con un avversario con maggiore valore tecnico delle ultime rivali, Juve esclusa».
VAZQUEZ E ILICIC Sarà il giorno di Gilardino che si giocherà la salvezza nella Firenze che l’ha visto per anni protagonista, ma anche la sfida in zona creatività tra Vazquez e Ilicic, un ex, quest’ultimo, che potrebbe spingere, se in giornata, i rosanero verso la B. Ballardini confida nel Mudo. «Per Gilardino sarà una partita diversa. Lui è un campione e come tale trova sempre milioni di motivazioni per fare bene ogni volta. Contro il Frosinone e la Samp magari aveva motivazioni diverse, stavolta ne avrà altre, ma è un giocatore che in questo ha la propria forza. Ottiene sempre il massimo. Ilicic non l’ho mai allenato, riconosco le sue qualità. All’andata è stato decisivo per loro, dovremo chiudergli gli spazi. Conosco Vazquez e posso dire che è un giocatore straordinario, da grande squadra. É un leader, perché si assume delle responsabilità che è giusto che si assuma. È un leader naturale, con le qualità e la generosità che ha». Ballardini ha deciso la formazione: sarà la stessa delle ultime due gare con un Gonzalez in più in difesa e il dubbio davanti Quaison-Trajkosvki. «Quaison a inizio settimana ha avuto una leggere distorsione, ma sta abbastanza bene, anche Vitiello ha avuto qualche problemino, ma vuole esserci. Io, la formazione l’ho già decisa». Questo è quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.