“Me lo fai tirare? Ma, veramente, il rigorista sono io… Ok, d’accordo, ma tu hai già segnato, perché vuoi fare l’ingordo? E lasciami ‘sto rigore. Ovviamente non sono i labiali precisi, ma il siparietto mandato in scena da Bacca e Niang al 32’ del primo tempo è andato più o meno così. Che poi è stata mica tanto una gag: i due erano terribilmente seri e la discussione si può anche incasellare alla voce battibecchi, perché Bacca non voleva cedere e, quando ha capito che Niang non si sarebbe mai mosso dal dischetto, è uscito mestamente dall’area guardando verso la panchina con espressione a metà fra il truce e lo sconfortato. Poi è tutto rientrato: Niang ha fatto gol e Carlos è andato a congratularsi. «Mi ha lasciato calciare, lo ringrazio ancora», ha raccontato il francese a fine match. «Il rigore? – ha invece chiosato a fine gara Mihajlovic – L’importante è che facciano gol, se Niang non lo avesse fatto avrebbe dovuto vedersela con me». MOVIMENTI La pace definitiva è stata sancita al termine del primo tempo: i due si sono abbracciati e probabilmente si sono resi conto di quanto il Milan che prova ad arrampicarsi in classifica, in questo momento dipenda da loro. Due gol nel derby, bis a gentile richiesta ieri sera. L’attacco del Milan sono Carlos e M’Baye. Non può essere Luiz Adriano, fuori per una botta al costato; non può essere Balotelli, che non va oltre la mezz’ora di autonomia; non può essere Boateng, stesso discorso di Mario; e non può essere Menez, riaffacciatosi nella lista delle convocazioni dopo un’eternità a guardare dall’infermeria. Sono compatibili non tanto perché si passano la palla cento volte a partita (anzi, succede piuttosto di rado), quanto per via dei movimenti: si aprono spazi a vicenda. E allora è più facile diventare dei cecchini come Bacca: questa è la quarta partita di fila in cui va a segno. Ieri è stato persino sotto-media: di solito segna al primo tiro in porta, stavolta ha fatto centro al secondo. Ma attenzione anche ai numeri di Niang: quarto gol stagionale, ovvero meno uno dal suo primato registrato lo scorso anno col Genoa. Ed è la prima volta che va a segno per due partite di fila in A. PORTE SCORREVOLI Carlos e M’Baye condividono anche un paio di porte scorrevoli. Jackson Martinez, che sarebbe dovuto arrivare al posto di Bacca, è emigrato in Cina dopo la deludente avventura a Madrid. E M’Baye qualche giorno fa stava per finire al Leicester, impacchettato per una quindicina di milioni, finché Ranieri ha cambiato obiettivi. Insomma: uno non doveva nemmeno arrivare, l’altro è rimasto per un pelo. Le storie strane del calcio, che poi diventano semplicissime nelle parole dei protagonisti. «Quello che ho fatto nel derby è già il passato – aveva detto Carlos prima di scendere in campo –. Stiamo bene e dobbiamo giocare tutte le partite come una finale. Credo sia tutta una questione di testa e di mentalità, stiamo bene e se continuiamo come nel derby, a fine stagione riusciremo a conseguire gli obiettivi più importanti». Missione compiuta. «Il gol è importante, ma lo è di più la vittoria – sono state invece le prime impressioni dopo il fischio finale –. La discussione con Niang per il rigore? Eravamo d’accordo che li avrei calciati io, poi ha tirato lui e l’importante è che abbia segnato. Questo è un altro Milan rispetto all’andata, ha fatto più punti e ha un’altra marcia»”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.