Gazzetta dello Sport: “Avella, volée e paratissime «Messina la scelta giusta. L’ho capito a Palermo»

Michele Avella, portiere dell’Acr Messina è stato un grande protagonista del match contro il Palermo. L’estremo difensore si è dovuto arrendere solo al tiro imparabile di Felici, ma è stato il migliore in campo per la squadra peloritana. L’edizione odierna di “La Gazzetta dello Sport” riporta l’intervista al giovane portiere. Da tennista a portiere è un attimo: «Uno sport individuale e un ruolo individuale in uno sport di squadra. Mente e concentrazione sono fattori determinanti in entrambi i casi». Avella ha iniziato con il tennis, per poi passare al calcio: «Ho iniziato da terzino. Poi una volta, per esigenza, sono andato in porta. E niente, ho capito tutto dopo pochi istanti. Però da tennista non ero male». L’estremo difensore ha voluto parlare del match del Barbera: «Soddisfatto solo sul piano personale, ma è stata una grande emozione. Al Barbera ho capito ancor di più che piazza sia Messina, con quei 700 tifosi al seguito». Il fascino del blasone Tifoseria che Avella, in realtà, aveva già incrociato nella finale di Coppa Italia della passata stagione tra Matelica e Messina. «Quella volta non immaginavo nemmeno che sarei arrivato qui: è un onore giocare in questa porta». Domenica ci sarà la partita contro il Nola: «Un ottimo avversario, che conosco. Penso abbia meno punti di quanti ne meriti. Basti pensare che con loro il Palermo havinto solo di misura. Zeman? Un vero professionista, c’è solo da imparare. Mi piacciono le persone che interpretano il calcio con serietà». Il modello d’ispirazione? «Senza dubbio Alessio Cragno. Ha fatto la gavetta, è esplosivo, reattivo, e si trova sempre al posto giusto. Mi piace. Molto».