Gazzetta dello Sport: “Attenzione Chelsea, Conte chiama la Premier: «In Italia mancano i soldi»”
“Una delle frasi più sentite del nuovo millennio nel calcio è: «La Premier, il miglior campionato». La ripetono un po’ tutti gli addetti ai lavori. Allenatori, dirigenti, giocatori. In Inghilterra del resto i club possono investire, hanno stadi di proprietà e le società usufruiscono di un’entrata monstre dai diritti tv. Soldi poi investiti per acquistare giocatori importanti, che fanno lievitare l’appeal del torneo. Ma se al coro si unisce anche il nostro c.t. Antonio Conte, che mette la Serie A fuori dal podio dei migliori campionati d’Europa, beh, vale la pena approfondire. Soprattutto ora che Conte sembra — a quanto rivela il Daily Mail — il candidato forte per la panchina del Chelsea del prossimo anno. «Credo che il miglior calcio attualmente si giochi in Inghilterra, poi ci sono Spagna e Germania. La Serie A viene dopo». L’ammissione del c.t. arriva delle pagine del nuovo magazine mensile della Fifa, dove spiega: «La A viene al quarto posto, non c’è via d’uscita. Malinconico? No, è solo la verità». E il motivo è semplice: «Prima era diverso, è stato uno dei campionati più belli del mondo. Tutti volevano giocare in Italia. Ma oggi i proprietari dei club non sono disposti a investire tanto nelle loro squadre. C’è semplicemente una mancanza di soldi in Serie A — ammette Conte — Però io sono ancora ottimista per il futuro. Siamo sulla strada per tornare al top». L’ottimismo viene dalla valorizzazione dei vivai: «I club hanno ripreso a investire di più nel calcio giovanile e sono stati avviati ambiziosi progetti di sviluppo. Siamo in un periodo eccitante, che paragonerei a quello di circa 15 anni fa in cui la Federcalcio tedesca cominciò a istituire centri di formazione in ogni regione. E sappiamo quanto si è rivelato buono quel progetto, che ha portato la Germania a vincere il Mondiale del 2014 con giocatori che erano appena bambini allora». EUROPEO Ma la sua Italia all’Europeo non partirà battuta: «Abbiamo ambizioni, non mi importa se siamo o meno tra i favoriti. Magari saremo dei pericolosi outsider in Francia». Prima di partire: «Chiederò consigli. Da giocatore ho avuto la fortuna di poter imparare da Lippi, Trapattoni, Sacchi, Ancelotti… vale sicuramente la pena fare un paio di telefonate». Ai calciatori di oggi contesta l’atteggiamento: «Internet e social media hanno cambiato molte cose, e non sempre per il meglio. Oggi si giocano bene un paio di partite e si pensa di aver risolto tutto». Perché il segreto del successo resta il lavoro: «Il denaro è importante, ma non può essere l’inizio e la fine di tutto. Un giocatore deve essere motivato dalla sua passione e dall’amore per il calcio. Se non è così, troverà difficile avere una carriera di successo»”. Questo è quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.