Gazzetta dello Sport: “Attento Palermo, è un Lecce doubleface. Primi tempi da capolista”
“Per un tempo è un Lecce praticamente irresistibile. Nessuno può vantare il ruolino di marcia della formazione di Liverani nei primi 45 minuti. La matricola giallorossa è l’unica squadra del campionato di B a non aver subito nemmeno un gol prima dell’intervallo. Vigorito e Bleve sono stati insuperabili nella prima parte di gara, a conferma che l’approccio è stato sempre ideale. Mancosu e soci sono partiti sempre fortissimo, dimostrando grande personalità anche sui campi di autentiche corazzate favorite per la promozione, come Verona e Benevento.
RIMPIANTI Il Lecce si è goduto la sosta del campionato dall’alto del terzo posto in classifica e già questo può essere considerato un privilegio, per una neopromossa partita con l’obiettivo di una salvezza tranquilla. Ma la graduatoria potrebbe essere esaltante, se si fosse capitalizzato al massimo il tesoretto
dei primi tempi. In sei delle sette partite giocate in questo campionato, i salentini hanno chiuso il primo parziale con una situazione di vantaggio, contro Benevento, Salernitana, Venezia, Livorno, Cittadella e Verona. In tre circostanze, però, la squadra di Liverani si è piegata al ritorno degli avversari (a Benevento, quindi con Salernitana e Cittadella in casa). Sei punti pesantissimi svaniti dunque nelle seconde frazioni di gioco, ai quali si aggiunge l’altro punto sfumato ad Ascoli, dove il Lecce ha incassato nella ripresa il gol di Ardemagni che è costato l’unica sconfitta in campionato.
FLESSIONI Dodici punti in classifica, invece dei potenziali 19 maturati nella prima parte delle sette partite sinora disputate. Legittimo il rammarico per questo piccolo patrimonio disperso per strada, anche se in casa Lecce non si fanno molti drammi. Una flessione determinata da diversi fattori. Un pizzico di inesperienza a Benevento, dove i salentini hanno dilapidato addiritturatre gol di vantaggio nel giorno del ritorno in B dopo otto anni. Poi alcune decisioni arbitrali molto dubbie, contestate dalla dirigenza giallorossa, soprattutto per il pareggio interno con la Salernitana e nella sconfitta di Ascoli. Con il Cittadella è invece emerso un pizzico di stanchezza nel finale, comprensibile visto che comunque la sfida con i veneti è arrivata al termine di un tour de force, con tre partite disputate in otto giorni (il Lecce era reduce dai due successi consecutivi contro il Venezia e a Livorno).
SINO IN FONDO Lezioni salutari, a giudicare da quello che si è visto a Verona prima della sosta. Al Bentegodi il Lecce ha difeso con i denti anche nella ripresa il vantaggio maturato nei primi 45 minuti, grazie al guizzo di La Mantia proprio nel finale del primo tempo. Le beffe del passato hanno lasciato il segno, ma sono servite anche da prezioso insegnamento. Basta con le incompiute: d’ora in avanti è vietato fermarsi a metà dell’opera”.
Questo quanto scrive l’edizione odierna de la “Gazzetta dello Sport” che parla di un Lecce dal doppio volto che nei primi 45′ di questo campionato non ha ancora subito una rete, ma nella ripresa cala e non riesce a mantenere la porta inviolata e subisce anche le rimonte degli avversari.