Gazzetta dello Sport: “Arcoleo «Questo Palermo ha tanta tecnica, perciò andrà in C»”

Ignazio Arcoleo, storico allenatore del Palermo dei Picciotti ha voluto dire la sua sui rosanero guidati da Pergolizzi. Di seguito l’intervista rilasciata ai microfoni di “La Gazzetta dello Sport”:

Chiuso in casa a Mondello, l’ex allenatore del Palermo dei Picciotti,come tutti spera che questo incubo finisca il più in fretta possibile: «La cosa peggiore è vedere pure nei familiari dei potenziali untori e dover stare a distanza pure dai figli. Mai vissuta un’esperienza del genere. Sembra di essere in guerra. Ma bisogna pensare positivo: quando ricominceremo a vivere, capiremo meglio il valore di certi piccoli gesti, della libertà, di una passeggiata in spiaggia e di tante altre cose».
Con i dirigenti del Trapani e con i ragazzini delle scuole calcio che ha seguito negli ultimi anni,si è sentito in questi giorni di clausura forzata? «Sì, qualche messaggio, qualche telefonata,in attesa che tutto si risolva. Ai ragazzi della Cantera Ribolla e del Tommaso Natale, che non vedo da quanto sono andato a Trapani, vorrei mandare un caloroso abbraccio. So quanto sia importante per loro il calcio, ma oggi serve un sacrificio. Dobbiamo essere consapevoli che l’unico modo per tornare alla normalità, è stare a casa. Giusto fermarci, giusto fermare il calcio».
Stop che potrebbe rivelarsi particolarmente lungo. Come si può gestire al meglio questa situazione? «A livello individuale ci si può allenare, sempre nel rispetto delle norme imposte dal Governo in questo delicatissimo momento. Da quanto leggo i giocatori del Palermo lo stanno facendo a casa,  seguiti a distanza dallo staff tecnico. Anche io, nel mio piccolo, da giocatore,iniziavo a lavorare 15 giorni prima per arrivare in ritiro in buone condizioni fisiche. Per di più oggi ci sono attrezzature e tecnologie che aiutano parecchio il lavoro dei singoli».
E a livello di squadra invece? «Il lavoro fatto non andrà certamente perduto.La squadra rosanero aveva assimilato i concetti di gioco di Pergolizzi, sapeva cosa fare, i movimenti in campo erano codificati. Non è che nel momento in cui si dovesse riprendere, Pergolizzi dovrà fare tutto daccapo».
Pensa che il campionato di Serie D riprenderà e si concluderà regolarmente? «Lo spero di cuore, ma sinceramente ho molti dubbi,da ciò che vedo e leggo, e nonostante
la possibilità di giocare a giugno e forse perfino oltre, per lo slittamento dell’Europeo».
Secondo lei, il Palermo, da capolista, potrebbe pagare dazio in qualche modo? «Non credo. I rosanero hanno un ottimo vantaggio in classifica, così come per esempio il Benevento in Serie B. Nessuno si sta allenando in questo momento, quindi il giorno in cui si dovesse ricominciare, le squadre più forti tecnicamente saranno avvantaggiate rispetto alle avversarie perché hanno giocatori più forti. Il Palermo ha uno squadrone, penso a Crivello o a Floriano solo per fare 2 nomi, gente che con la D non c’entra niente. Ciò non significa che i rosanero debbano dare per scontata la promozione. La soglia dell’attenzione va tenuta altissima, a prescindere. Il Savoia ha stentato all’inizio, ma poi ha tenuto il passo dei rosanero, quindi resta una squadra temibile».
In calendario però c’è anche lo scontro diretto col Savoia, a Torre Annunziata. «Certo, ma il Palermo ha 2 risultati su 3 a disposizione. E anche nella malaugurata ipotesi di una sconfitta, 4 punti da gestire sarebbero comunque un bel bottino».
Chil ’ha colpita maggiormente tra i rosanero? «Direi gli under: chi per un verso, chi per un altro, sono stati decisivi. Il Palermo ha molti nomi importanti in organico, mai più giovani hanno dimostrato di avere contenuti tecnici notevoli. Felici e Silipo sono quelli più dotati di talento, e saltano più facilmente all’occhio, ma penso anche a Doda,Peretti, Kraja, Langella. Sagramola e Castagnini sono stati molto bravi. Hanno indovinato tutto, costruendo un bel mix».
E del lavoro svolto da Pergolizzi, dal suo arrivo, che idea si è fatto? «Quando il Palermo gli ha affidato la squadra, gli ha chiesto di vincere e sta vincendo.Certe critiche non le concepisco. Ha 7 punti di vantaggio, è stato in testa dalla prima all’ultima giornata che si è giocata. Cosa gli si può dire? Niente. C’è stata una lieve flessione, direi fisiologica. In Serie D, se sei il Palermo, devi vincere. Se giochi bene e perdi, vai a casa. Ci vuole sostanza e concretezza. E saper gestire le pressioni della piazza, che non è mai facile. L’unico obiettivo del Palermo è lasciare i dilettanti, il resto non conta».