“Dalla prima all’undicesima partita. In mezzo un periodo talmente lungo da mettere in discussione le doti e l’esperienza di Michele Paolucci, il centravanti grande firma di un Catania che ha vissuto i momenti di crisi, ma ora sta marciando speditamente verso una rimonta in classifica.
BIS ATTESO Il gol di Paolucci è arrivato dopo quello firmato all’esordio contro la Juve Stabia. Era finito anche in panchina, Michele: «C’era qualcosa di poco identificabile che mi girava contro. Non so spiegarlo, ma ho sempre detto che sarei tornato in campo, perché io a questa città e a questo gruppo sono legato. Ho studiato la storia di Catania, una storia di sofferenze e di ricostruzione. Accadrà la stessa cosa anche per il calcio. Ritorneremo più in alto e lo dovremo fare con sacrificio e applicazione, senza sbagliare più nulla».
LUI E RIGOLI L’attaccante ha anche parlato del suo rapporto con l’allenatore: «Abbiamo la fortuna di essere molto franchi, io e il tecnico. E, allora, senza alcuni intermediario, ci diciamo le cose in faccia. Io dico, visto che è stato criticato, che il successo sulla Paganese è merito suo. Rigoli è un bravo allenatore e ci fa lavorare con profitto». Il rossazzurro ha poi parlato anche del periodo trascorso in panchina: «Non fa piacere a nessuno, ho sempre detto che sarei tornato a giocare. Sono, questo lo riconosco, un calciatore difficile da gestire, nel senso che sono davvero diretto nelle mie cose, ma quando domenica contro la Paganese ho sentito vibrare il Massimino ho vissuto un’emozione intensissima».
STOCCATE Il centravanti riserva stoccate a chiunque: «Sbagliava chi pensava che questa squadra potesse vincere sempre solo perché si chiamava Catania. Ma sbagliava anche chi dopo aver beccato gol da Reginaldo al 20’ della ripresa ci considerava morti e sepolti. Immagino già le critiche a gruppo e staff tecnico. Invece siamo qui a parlare di vittorie e trionfi». Il futuro del Catania? Paolucci ammette: «A fine campionato saremo una delle difese meno battute, continueremo a segnare gol perché la squadra crea e ci sono giocatori capaci di segnare. Le ambizioni ci sono e restano elevate, ma in questo campionato bisogna soffrire continuamente. Serve tempo e servono conferme come quella contro la Paganese. Meglio vincere in rimonta 21 che dominare 40 sotto certi aspetti. Perché alla fine ti accorgi che la squadra aumenta le proprie capacità di gestire le difficoltà».
COPPA La squadra ieri si è allenata, cancellando il giorno di riposo, visto che domani sarà impegnata a Messina (sedicesimi di Coppa Italia ore 14.30) e Rigoli potrebbe dare spazio a chi ha giocato meno: Nava, Piscitella, Scoppa, lo stesso Fornito se recupererà e Russotto“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.