Gazzetta dello Sport, altre siciliane: “Le pennellate di Gustavo e la rabbia di Tavares fanno sognare il Messina”

Gustavo e Tavares. Qualità e potenza, destini incrociati. Due personaggi in cerca di un’occasione buona per rilanciare il proprio talento. Un grido che non è rimasto inascoltato: gli dei del calcio hanno elargito la loro benevolenza, in una volta. Messina-Martina, prima stazione del 2016. Dentro questa sfida c’è il meglio del duo brasiliano-portoghese. Ci sono le pennellate del prestigiatore di San Paolo del Brasile col 10 sulle spalle, che per 45’ ha dipinto col mancino due parabole da far strabuzzare gli occhi. Per Gustavo il gol è solo l’inizio della festa, perché il suo rituale prevede un secondo step: corsa e passi di samba sotto la curva. Brasiliano vero. Aspettava questo momento, Gustavo, dopo quattro mesi scanditi da infortuni e scetticismo. Il primo gol, peraltro, su punizione: in carriera non gli era mai capitato. «Rete speciale, che non dimenticherò mai. Non vedevo l’ora di danzare sotto la curva, una gioia immensa, frutto del duro lavoro svolto durante la sosta. Volevo solo allenarmi e tornare in condizione». ALTRA PAGINA La sua doppietta è una sentenza. La sensazione, a quel punto, è che quello col Martina sia un capitolo già chiuso. Eppure resta ancora una pagina da scrivere, in apparenza una storia di contorno, che però alla lunga potrebbe rivelarsi cruciale. Al 17’ della ripresa si rivede Diogo Tavares (fuori Leonetti). Applausi e curiosità per il portoghese, prima scaricato e poi messo in standby dalla società. Il timore era che fosse rotto. Diogo invece scalpita, corre più del solito. E poi scarica la rabbia in un destro potente. Quarta rete in 378’ giocati, media di quasi un gol a partita. Sontuosa. Tavares non si tocca, dicono i tifosi adesso. «Avevo dentro tanta rabbia. Ho vissuto un momento delicato e questo gol mi è servito anche per ringraziare chi mi è stato accanto. Gli infortuni mi hanno penalizzato, ma ora spero di aver superato tutto. Il futuro? A Messina sto bene»”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.