L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Cagliari con Liverani sempre più a rischio.
Di nuovo vincente, dopo quasi due mesi dall’ultima volta in Serie B, ma duramente contestato dal suo pubblico. Non c’è pace in casa Cagliari, nonostante il successo interno per 3-2 sul Perugia abbia riavvicinato momentaneamente i sardi al treno playoff e allontanato l’incubo della zona retrocessione. Mai come in questi mesi il motto della società rossoblù – una terra, un popolo, una squadra – sembra più lontano dalla realtà. Durante e dopo la sfida al Perugia, infatti, è parso evidente lo strappo tra i tifosi nei confronti di club, giocatori e soprattutto allenatore.
Insoddisfazione La curva del tifo organizzato isolano domenica ha scioperato per tutti i 90’ lasciando completamente vuoto il proprio spicchio di stadio, mentre tutti i settori dell’impianto cagliaritano hanno dedicato cori contro il presidente Tommaso Giulini e l’allenatore Fabio Liverani, invitato a più riprese a dare le dimissioni. Contestazione andata avanti anche dopo il triplice fischio e il ritorno ai tre punti della squadra. Con lo stesso capitano dei sardi, Leonardo Pavoletti (autore della doppietta decisiva), che a fine gara ha sbottato: «Ho visto gente che mi ha fatto dei gestacci perché avevo segnato. Ho visto gente esultare ai gol avversari e qualcuno che sperava perdessimo, questo da Cagliari non me lo aspettavo. Sappiamo che stiamo affrontando un momento difficile ma dobbiamo aiutarci tra noi, non lo faranno gli avversari. La squadra sta dando tutto».
Ora per Liverani e i suoi la cura sembrerebbe essere una sola: dare continuità ai risultati (ritrovando qualche uomo chiave come Mancosu). Riportare il Cagliari in zona playoff a partire dalla complessa trasferta di Palermo per provare con il tempo a ricucire i rapporti con un ambiente logorato dalle ultime stagioni al continuo ribasso dal punto di vista sportivo.