Gazzetta dello Sport: “All’improviso Palermo! Pronto a riscrivere la storia?”

“Se questo Palermo un giorno diventerà grande, sospinto dalle mire espansionistiche del presidente Zamparini e del suo network internazionale composto dal vice in pectore Mijatovic, dal tecnico Schelotto e dai consulenti Lemic e Curkovic, i suoi tifosi sfoglieranno l’album di famiglia e probabilmente punteranno l’indice sulla sfida con l’Udinese di ieri dicendo: «Da lì è cominciato tutto». E già, perché il 4-1 del Barbera (con cui i rosanero raggiungono in classifica i friulani e si portano a più 6 sul terz’ultimo Carpi) è un condensato di gol, schemi in divenire, esperienza e talenti multietnici dal potenziale enorme: un Gilardino e un Trajkovski, un Sorrentino e un Hiljemark, un Gonzalez e un Quaison, eroi di giornata stretti attorno ad una bandiera. COLA A RISCHIO La voglia di Zamparini di schierare ad oltranza i giovani leoni e le scelte più prudenti del nuovo tecnico Schelotto, ieri alla prima a bordo campo nelle vesti di dirigente accompagnatore (e con l’allenatore della Primavera, Bosi, in veste di «tuto»r), producono il compromesso vincente, nel segno della Svezia (Quaison e Hiljemark che, a cavallo tra 1° e 2° tempo, si scambiano favori e assist portando la squadra sul 2-0) ma anche del Marocco (Lazaar) e della Macedonia (Trajkovski), senza dimenticare l’Italia di Gilardino e Sorrentino. E così il ruolo di pugile suonato interpretato a Marassi col Genoa lo rivive stavolta l’Udinese, al 3° k.o. fila dopo quelli con Carpi e Juve e pronta ad un già annunciato ritiro. Non solo. Il patron Pozzo pensa pure ad un esonero di Colantuono: le prossime ore di riflessione saranno decisive. SVOLTA Era difficile venire a capo di un momento storico in cui la solita girandola di nomi in panchina ordinata da Zamparini poteva creare scompensi (in 2 settimane i giocatori hanno ascoltato in ordine Ballardini, Viviani, Schelotto e Bosi…), eppure i rosanero riescono ad accendere il fuoco del gol proprio quando Vazquez, il faro, decide di accentrarsi. Perché schierarlo esterno – nel 4-3-3 del primo tempo – vuol dire sostanzialmente privarsene. E invece quando l’italo-argentino da centrale innesca Gilardino – che poi a sua volta ispira l’assist di Hiljemark per l’1-0 – e quindi ancora Quaison per il raddoppio del biondo connazionale, il Palermo ritorna logico ed efficace. Non puoi chiedere al «Mudo», abituato per 2 anni ad incolonnarsi a Dybala, di spingere sulla fascia: risolto l’equivoco, l’Udinese crolla di schianto colpita in contropiede. Gli ospiti mostrano i soliti limiti difensivi (10 gol al passivo nelle ultime 3 gare) e psicologici. Poco cinismo, tanta paura. Quella che il Palermo allontana in un giorno in cui cambia all’improvviso la sua prospettiva: le foto gioiose di ieri raccontano di un nuovo inizio”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio