L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha analizzato quella che è l’attuale situazione in serie A con i bilancio a forte rischio con l’emergenza Coronavirus che ha stoppato i maggiori campionati in Europa e nel mondo. Nel dettaglio la rosea scrive che nel 2018/19 i costi della Serie A sono schizzati in alto di mezzo miliardo in 12 mesi, da 3 miliardi a 3,5 miliardi, crescendo molto di più del fatturato, salito da 2,4 miliardi a 2,7 al netto delle plusvalenze e peggiorando la perdita aggregata, pari a 292 milioni di euro contro gli 88 del 2017/2018. Preoccupante incremento dei debiti che, al netto dei crediti, sfiorano ormai i 2,5 miliardi. Le entrate della Serie A da diritti tv sono passate da 1,3 a 1,44 miliardi, altri 100 milioni in più sono arrivati dai ricavi commerciali, circa 650 grazie al boom della Juve con Ronaldo e dell’Inter, mentre gli incassi da stadio sono rimasti stabili. Il fatturato della Serie A sfiora i 2,4 miliardi. Peccato però che le uscite sono molto di più e si trova in rosso di 300 milioni, non la migliore condizione per affrontare l’emergenza. In Serie A hanno chiuso in utile gli esercizi, 5 club: Napoli, Atalanta, Sassuolo, Sampdoria e Udinese. Solo in 3 non hanno debiti bancari: Cagliari, Napoli e Torino. In caso di crollo dei prezzi sul calciomercato a soffrire sarebbero principalmente le piccole, con le grandi che invece possono contare su società solide. L’Atalanta ha chiuso in utile gli ultimi tre esercizi grazie alla valorizzazione dei propri talenti, i soldi sono stati reinvestiti in rosa e strutture. Bene il Napoli soprattutto grazie alle cessioni di Jorginho e Hamsik, primo rosso per Giulini al Cagliari ma c’è stato il boom di ricavi commerciali. In una condizione positiva Sassuolo, Spal, Torino e Udinese, quest’ultima grazie anche allo stadio di proprietà.