“Il tema adesso è capire se i campionati si vincono con la migliore difesa, come sostengo noi grandi allenatori, dai vecchi catenacciari a quelli della nuova scuola, o con il migliore attacco. L’Empoli ha dimostrato che con gli attaccanti di alta caratura si può fare a fette anche la migliore di fesa del torneo. Dopo i 4 gol al Bari, infatti, ha calato il poker anche con il Palermo. Deve essere un punto di riflessione enorme, anche se fine a se stesso col mercato chiuso, perché il Palermo graniti cosi è sgretolato come l’argilla. Non c’è dubbio che la prima sconfitta in trasferta, la terza in tutto il campionato, non può vanificare il gran lavoro fatto da Tedino e il percorso che ha generato. Preoccupa però il modo in cui il Palermo ha perso ese questabatostapuòavereripercussioni psicologiche. C’è da capire, innanzitutto, però cosa è successo a Empoli, dove il Palermo non ha svolto il solito pressing, né è riuscito a giocare con continuità venendo fuori sol tanto nella seconda parte della ripresa. Il paradosso è che i rosanero hanno concluso più dell’avversario. La differenza, però, è che gli attaccanti rosanero continuano a restare con le polveri bagnate,un aspetto che si protrae da troppe partite. LE CAUSE Tedino aveva detto di usare ambizione e non presunzione. Forse al Palermo è mancato il giusto approccio mentale, o pereccesso di sicurezza o per sovraccarico di tensione nell’avvicinamento a un match che sei rosanero avessero vinto avrebbe spalancato mezza porta per la Serie A. I giocatori hanno sentito troppo il peso di non sbagliare l’appuntamento col risultato finale di riaprire perdere il primato. Probabilmente c’è da rivedere qualcosa anche nelle scelte di Tedino, visto il cambio di passo registrato con gli ingressi di Gnahoré e Rolando. Struna ne fa una questione di mentalità con un post su Instagram. […]”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.