“Se c’è una frase che Massimiliano Allegri ripete continuamente è: «Dobbiamo giocare bene tecnicamente». Se c’è una partita in cui la Juventus non lo ha fatto, è stata quella di Palermo. Dybala o non Dybala, l’imprecisione tecnica è stato l’elemento più lampante della gara della Favorita. Insieme a una certa confusione tattica, perché ci sono stati dei momenti in cui si faceva fatica a capire com’era messa in campo la Signora. In questi casi il risultato aiuta: vincere in trasferta non è mai cosa da poco, ma la Juventus non può essere soddisfatta dopo una partita così. NON È VERA JUVE Non è nel Dna bianconero accontentarsi e Leonardo Bonucci, uno dei pilastri della vecchia guardia, non si fa problemi a dirlo chiaramente: «Questa vittoria ci insegna che dobbiamo migliorare partita dopo partita e che non basta vincere, fare pressing e giocare bene una sola gara, come col Cagliari. Onore al Palermo che s’è difeso bene. Faccio i complimenti a De Zerbi, però noi dobbiamo ripartire da questa vittoria, abbiamo subito zero gol in due partite da qui dobbiamo ricominciare per migliorare e per crescere, perché la Juventus che abbiamo visto stasera non è quella vera». TROPPI ERRORI Bonucci sa che per raggiungere traguardi ambiziosi (in particolare la Champions) ci vuole di più. Ci vuole una squadra che sia in grado di girare anche quando manca Dybala, che abbia un’identità ben precisa e dove nessuno canti fuori dal coro. «Quando sbagli tecnicamente tanti passaggi come stasera, può esserci Dybala, può esserci Pjaca, può esserci chiunque, ma avremmo fatto fatica lo stesso, perchéabbiamo sbagliato tanto sotto il profilo tecnico e ai giocatori della Juve non è consentito»: questa è stata la chiusura lapidaria di Leo. A proposito del difensore e del rinnovato interesse del City, Beppe Marotta ha detto: «Non ci è arrivata nessuna offerta». Aggiungendo poi: «Il rinnovo di Dybala? Non confermo e non smentisco. Pogba ha fatto un regalo alla squadra? A me non è arrivato niente…». DOPPIO K.O. Anche Alex Sandro, uno dei migliori nella serata del Barbera, ha insistito sugli errori tecnici, sottolineando però l’importanza dei tre punti ottenuti in una serata non brillantissima: «Io penso che anche questa sia vera Juve, perché la forza di una grande squadra sta nel saper vincere anche quando non si gioca bene tecnicamente. Non si può sempre chiudere 3-0. Era una gara difficile, il Palermo voleva vincere». Intanto piove sul bagnato: il centrocampo è il reparto più in difficoltà e la Juve rischia di dover fare a meno a lungo anche di Asamoah: il ghanese è entrato nella ripresa ed è uscito in lacrime prima del fischio finale per un problema al ginocchio destro (non quello operato nel 2014). Si teme un interessamento ai legamenti. Pare meno grave Rugani, sostituito nel primo anche lui per un forte dolore al ginocchio destro: nel suo caso i legamenti non dovrebbero essere coinvolti. Tutti e due quasi certamente salteranno la Champions. Si attende con ansia il rientro di Marchisio: il centrocampista dovrebbe essere pronto nel giro di un mese”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.