“Da zona fatale a zona letale”. Questo l’incipit dell’odierna edizione de “La Gazzetta dello Sport”, che approfondisce l’analisi sui gol decisivi messi a segno dai rosanero nei minuti finali, al contrario di quanto avveniva fino a poco tempo fa. Di seguito un estratto: “Infatti hanno bruciato la promozione diretta nei finali di quattro partite: una nel girone d’andata, Palermo-Empoli 33 con rigore di Caputo al 94′, tre in quello di ritorno, Perugia-Palermo 0-1 con gol di Di Carmine al 91′, Novara-Palermo 22 con gol di Sciaudone al 91’ e Palermo-Bari 11 con gol di Nené al’88’. Ben tre vantaggi svaniti“. Quest’anno invece la situazione è decisamente cambiata. Ecco come prosegue “La Gazzetta dello Sport”: “E’ avvenuto con il Crotone, con il gol di Nestorovski al 86’, contro il Lecce con la rete di Puscas al 85’, contro il Venezia grazie al gol di Struna al 90’ e contro il Cosenza ancora con Puscas al 90’. Tre volte da posizione di pareggio e una di svantaggio. Se aggiungiamo anche il punto conquistato sui titoli di coda con il gol di Mazzotta con la Cremonese, ancora con Tedino in panchina, i punti fatti al fotofinish diventano 8 […] Negli ultimi anni non è accaduto spesso di vedere il Palermo vincere o pareggiare al ridosso del 90’. L’ultimo a segnare sui titoli di coda era stato Trajkovski nella stagione 2016/17 in Serie A a Marassi contro il Genoa per il 3-4 definitivo. Sempre in quel campionato ci era riuscito anche Nestorovski con un gol a Bergamo contro l’Atalanta all’89’ che premise ai rosanero di vincere 1-0. Andando alla stagione precedente ci furono altre due occasioni:El Kaoutari all’92’ contro il Genoa per 1-0 finale, e Djurdjevic al 88’ per il 2-2 a Carpi. Di sicuro non si è mai arrivati a toccare la quota di quattro gol a stagione negli ultimi cinque minuti […]”.