Gazzetta dello Sport: “Al Napoli basta il solito Pipita, debutto con fischi per Novellino”

“Basta il solito Pipita La Juve resta a +3 E Sarri batte Benitez. A Palermo Higuain segna su rigore e gli azzurri salgono a quota 64, un punto in più di tutto lo scorso campionato. Per Novellino debutto con fischi. La rincorsa continua. La speranza resta. Higuain raggiunge se stesso e si lancia verso traguardi impensabili chiamati Angelillo e Nordahl. Sembra di sentirlo, Sarri: continuiamo a non guardare la Juve, chi la guarda resta una testina. Andiamo avanti così, per la nostra strada. Il Napoli resta a distanza di una partita, a un soffio di vento. La Juve non sbaglia, ma hai visto mai. Non la considerate. Il Napoli inanella un’altra trasferta vittoriosa, l’ottava. Soltanto una squadra ne ha conquistate di più (10), inutile dire quale. Ma non la nominate. Per il Palermo non finisce come a Udine, ma quasi. Nessun confronto duro giocatori­tifosi, quei pochi tifosi. Ma un’ondata di fischi sì. Eppur qualcosa si muove. Il Palermo è una squadra nella tormenta. La frase dello speaker allo stadio prima della partita rendeva bene l’idea: «Il Palermo torna al Barbera, i ragazzi sono pronti a ….». Lunga pausa. Già, pronti a cosa? A finire impantanati nella zona della paura per sprofondare definitivamente? Per reagire finalmente con il nuovo tecnico e risalire dopo la discesa ardita? La sfida col Napoli non poteva dare una risposta chiara, semmai qualche indicazione nel nuovo approccio alle partite del Palermo di Novellino. E qualcosa sembra muoversi. Con l’ennesimo scossone un pizzico di determinazione in più si è vista, il gioco forse arriverà. Sconfitta onorevole con la seconda in classifica. Quasi quasi ci si può accontentare anche se il piatto piange e persino il Carpi s’avvicina. LA CHIAVE Il Napoli è stato padrone del campo fin dall’inizio, con un gioco veloce e di prima piacevole ma non schiacciante. A parte un’occasione che Insigne si è creato da solo rubando palla a un Gonzalez in sonno (bravo Sorrentino), il Napoli è riuscito a passare grazie al fischio di Rocchi, che punisce con il rigore una trattenuta di Andelkovic ad Albiol sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Anche se la strattonata è reciproca. Così è arrivata la sentenza di Higuain, che eguaglia il suo record personale di 27 reti in un campionato firmato da giovane a Madrid. Novellino ha schierato un Palermo all’apparenza senza paura, scegliendo come suo primo sistema l’albero di Natale, con Quaison e Vazquez in appoggio a Gilardino, ma in realtà c’era un Jajalo che non si schiodava dalla linea appena superiore a quella della difesa e Quaison che rientrava sempre sulla fascia. Dopo lo svantaggio Novellino ha allargato il centrocampo, lasciando solo Vazquez dietro a Gilardino, ma è sempre stato il Napoli a menare la danza. Nonostante questo, nell’unica occasione, in contropiede, Reina ha dovuto sfoderare la prodezza per togliere dall’angolo il tiro di Vazquez. Nel secondo round stessa musica: la banda Sarri in quasi totale controllo, il Palermo a regnare come poteva. Novellino ha cambiato un paio di sistemi mentre spendeva giocatori dalla panchina e aumentava il potenziale offensivo. Dentro Djurdjevic, il fiore di gennaio non ancora sbocciato Balogh e poi Trajkovski. Ma l’unico a creare qualche minima occasione era sempre lo stesso: «El mudo» Vazquez. C’era troppa differenza di classe ma anche di condizione fisica e occupazione degli spazi per sperare almeno in un pareggio. Il Napoli è un’orchestra in movimento perpetuo, che conquista il 90 per cento delle seconde palle. Un’orchestra ben diretta da Jorginho, che non ha sbagliato 19 le vittorie del Napoli in campionato: mai aveva ottenuto così tanti successi dopo 29 giornate di A IL NUMERO un pallone. L’italo­brasiliano con Sarri ha dimenticato la stagione grigia con Benitez. Se vogliamo trovargli un difetto per questa tranquilla nottata, è la poca cattiveria sotto porta. Insigne, comunque uno dei più bravi, si è trovato tutto solo davanti alla porta dopo la geniale imbeccata di Jorginho ma ha tirato al volo contro Sorrentino in uscita. E poi ha voluto concludere un’azione quando poteva servire un compagno. E lo stesso Higuain poteva sfruttare meglio un paio di occasioni. NUMERI E TIFO Comunque, rigore dubbio a parte, non c’è nessun dubbio che la vittoria sia meritata. Una vittoria che solo la storia metteva in dubbio, dato che il Palermo in campionato aveva vinto prima di ieri 6 delle ultime 8 partite in casa col Napoli. Il Palermo non vince da 8 giornate e ha perso 3 delle ultime 4 gare in casa: una tabella di marcia tremenda. Novellino deve rianimare una squadra in seria crisi. Il Napoli invece viaggia forte: 64 punti, uno in più di quanti ne ha fatti in tutta la stagione scorsa Benitez. Ha perso soltanto una delle ultime 14 partite. Inutile ricordare con chi. Ma anche senza guardarla, potrebbe fare il tifo per la Juve in Champions. La distrazione Europa potrebbe essere l’unica vera speranza di rimonta”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” in merito alla sconfitta rimediata ieri da Palermo contro il Napoli.