In casa Palermo è un caos totale. Lo scorso 14 febbraio, scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”, il Collegio dei Revisori dei Conti del Palermo scriveva: «in considerazione dell’attuale situazione finanziaria della Società, rispetto alla situazione debitoria e il saldo di cassa attuale, raccomandiamo di valutare i presupposti per la presentazione di una eventuale istanza di fallimento in proprio». Quello è stato il giorno di uscita di scena degli inglesi e del passaggio al duo De Angeli-Foschi. I revisori contabili quel giorno dissero che non c’erano i soldi per poter andare avanti e che sarebbe stato meglio per il club dichiarare il fallimento per ottenere un esercizio provvisorio che avrebbe permesso alla società di finire la stagione. Quel giorno non succede nulla di simile, anzi viene azzerato e rinnovato il Collegio dei Revisori. Gli inglesi durante il loro periodo alla guida della società non hanno mai fornito alla Lega B e alla Figc la documentazione necessaria. Ma il «consiglio» dei Revisori arriva alle istituzioni. Di fatto una squadra continua a partecipare al campionato senza avere —almeno invia ufficiale—i mezzi per sostenersi. Tra Lega B e Figc c’è uno scambio, la Lega B esprime inquietudine alla Figc il 6 marzo, la Figc risponde il 7: allo stato dei fatti, i conti del Palermo sono in regola. Il riferimento è agli oneri sportivi, per esempio stipendi e contributi. E, come ricorderete, l’intervento dell’imprenditore Mirri (2,8 milioni di euro) consente al Palermo di onorare la scadenza del 18 febbraio, evitando la penalizzazione in classifica. Ecco perché i conti risultano in regola.