Gazzetta dello Sport: “A Crotone allarme stadio. Ispezione dei Beni Culturali, rischio stop anche contro il Palermo”
“Mentre i lavori allo stadio proseguono alacremente, con l’imponente tribuna centrale coperta che ogni giorno prende sempre più corpo, il Ministero dei beni culturali a sorpresa ha inviato dei propri ispettori per verificare la bontà e la regolarità dei lavori che le imprese selezionate dall’Amministrazione comunale e dalla società sportiva rossoblù, stanno effettuando.
CONTROLLI Qualcuno parla di un vero e proprio blitz da parte degli ispettori, caldeggiati però da ben quattro segnalazioni che sono arrivate direttamente alla sede del dicastero a Roma, saltando a piè pari la Soprintendenza regionale competente che aveva dato l’ok ai lavori ma con alcune prescrizioni. Fonti vicino al sindaco però fanno sapere che le ispezioni da parte del Ministero non riguardano solo la zona dello stadio ma altre zone archeologiche della città. Le segnalazioni sono state fatte in tempi non sospetti dalle associazioni culturali locali Sette Soli e Gettini di Vitalba. Alle due associazioni non sono bastate le prescrizioni fatte dal soprintendente Mario Pagano circa i lavori di ristrutturazione dello stadio.
AMBIGUITÀ In pratica, come fanno rilevare le associazioni, la legge nazionale in materia di vincoli di costruzione nelle aree archeologiche prevede il divieto assoluto di costruire con colate di cemento. La delibera del soprintendente ai beni Culturali di Cosenza, competente per territorio, ne dice un’altra, nello specifico permette colate di cemento ma con fondamenta che non devono superare i 30 centimetri. Dunque, si chiedono le associazioni, chi dice il vero? Da qui l’esposto al Ministero. E adesso cosa può accadere? Il sindaco Pugliese ha fatto capire che i lavori proseguono come da prescrizioni e che al momento non c’è stato nessun segnale che possa anticipare una presa di posizione da parte del Ministero ai Beni Culturali. Ma è solo una sensazione e nessuno può escludere che in un futuro prossimo possa accadere che arrivi da Roma lo stop ai lavori.
PERICOLO STOP Cosa innescherebbe un’ordinanza del genere? Sicuramente il fermo dei lavori costringerebbe la società sportiva ad avvalersi ancora dello stadio di Pescara per le partite casalinghe con gravissime ripercussioni economiche viste già gli oltre seimila abbonamenti venduti. In questo caso il Ministero guidato da Dario Franceschini dovrebbe in un certo senso sconfessare pubblicamente le prescrizione del suo soprintendente, cosa non del tutto remota ma, secondo i ben informati, di difficile attuazione visto che tra due anni, ed ecco tra le tante la prescrizione più strana, lo stadio dovrà traslocare da quell’area”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.