Gazzetta dello Sport: “A 50 giorni dal via, la Francia: «Europeo in stato d’emergenza». Resta alto il timore di attentati: allerta fino a fine luglio. Il Premier Valls: «Minaccia forte…»”

Tra 50 giorni prenderanno il via gli Europei 2016, di scena in Francia a partire dal prossimo 10 giugno. Preparativi che, visti i recenti attentati dei terroristi islamici, procedono in un clima di alta tensione. Ecco quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”: “A 50 giorni dal fischio di inizio, in Francia la tensione rimane alta. La minaccia di attentati pure, come il rischio che l’Europeo di calcio che si apre il 10 giugno e si chiude il 10 luglio, e il Tour de France che si accavalla all’evento Uefa dal 2 al 21 luglio, si trasformino in obiettivi ideali per i terroristi islamici. Il premier Manuel Valls quindi non ha alternative e si appresta a chiedere al Parlamento di prolungare lo stato d’emergenza. Almeno fino a fine luglio. Un provvedimento ancora in vigore, scattato all’indomani degli attacchi del 13 novembre, quando tra Saint Denis e Parigi morirono 130 persone. SCENARIO Allora il primo assalto fu concentrato proprio sullo Stade de France, lo stesso che aprirà e chiuderà l’Europeo. Tre kamikaze si fecero saltare in aria dopo essere stati respinti agli ingressi dello stadio provocando un morto e decine di feriti. Uno scenario da evitare non solo rinforzando le misure di sicurezza, ma mantenendo i controlli e i poteri concessi alle autorità amministrative. «Visto il grado della minaccia – ha spiegato ieri a France Info il primo ministro francese –, è nostro dovere assicurare la sicurezza dei cittadini. Anche se lo stato d’emergenza non può diventare permanente». STRETTA Nei quattro mesi di applicazione, comunque, il provvedimento votato una prima volta il 19 novembre e rinnovato a metà febbraio con validità fino al 26 maggio, ha permesso di dispiegare sul territorio 10 mila soldati, supportati da 6600 agenti. Ma lo stato d’emergenza implica anche una limitazione delle libertà fondamentali. Sono decine, infatti gli arresti, pure ai domiciliari, di persone anche solo sospettate di essere vicine ad ambienti dell’islam estremista o di far parte di nebulose terroristiche. Il tutto in stretta collaborazione con i servizi segreti, anche di altri paesi. Così si è arrivati all’arresto di Mohamed Abrini, che partecipò invece all’attacco all’aeroporto di Bruxelles del 22 marzo, provocando la morte di 16 persone, e che durante gli interrogatori ha confessato che il vero obiettivo era proprio l’Europeo. La stretta delle indagini spinse i terroristi ad anticipare i tempi, colpendo la capitale del Belgio e d’Europa. MILIONI L’evento Uefa comunque suscita preoccupazione anche per le fan zone, destinate ad accogliere ogni giorno nelle dieci città ospiti, decine di migliaia di appassionati tra partite su grande schermo, concerti, intrattenimento. Le autorità hanno previsto l’investimento di 19 milioni di euro da condividere con gli organizzatori del torneo e le amministrazioni locali. Come quella di Nizza che ha chiesto l’autorizzazione per sperimentare un innovativo sistema di riconoscimento facciale. Se l’Uefa ha già messo in bilancio 34 milioni, in aumento del 15% rispetto alle previsioni iniziali per gestire stadi e ritiri delle 24 nazionali, lo Stato francese deve fronteggiare invece una spesa complessiva di oltre 800 milioni, per evitare che un mese di festa calcistica si trasformi in un incubo per milioni di persone”.