L’edizione odierna de “La Gazzetta del Sud” si sofferma sulla gara tra Palermo e Catanzaro e le scelte di Vivarini.
È una prova di maturità che si può affrontare senza pressioni, che pesano tutte sulle spalle del Palermo. Il Catanzaro riprova a violare un altro grande stadio dopo Marassi. La leggerezza garantita dalla vittoria nel derby vale da propulsore: testa libera e gambe che girano a mille grazie all’entusiasmo che il 2-0 al Cosenza ha rimesso in circolazione in una città ancora impazzita di gioia. Sai che bellezza poter complicare i piani di una big? «L’ultimo successo ci ha dato la consapevolezza di poter fare bene in un campionato difficilissimo contro avversari tutti attrezzatissimi, le tre sconfitte di fila potevano farci perdere un po’ di sicurezza, magari andando giù di morale, ora abbiamo ritrovato lo spirito giusto e speriamo di ripetere quanto espresso domenica», ha spiegato Vivarini dopo la rifinitura allo stadio.
La squadra è partita per la Sicilia senza Situm (ancora fermo per un problema al polpaccio) e stasera al “Barbera” viene schierata con la stessa formazione iniziale del derby: unico dubbio fra Pompetti e Verna (ormai al top), ma considerando le ultime due prestazioni del primo la conferma pare obbligata. Forse riguarda un po’i tifosi, certo non i calciatori, ma un retropensiero da cancellare c’è comunque: se il Cosenza ha vinto a Palermo e il Catanzaro ha battuto il Cosenza, allora…Allora un bel niente. I rosanero sono in crisi e per questo sono più pericolosi di quanto già non lo siano: «Ci aspetta una gara proibitiva, contro chi è stato allestito per traguardi importanti, ma è sempre una partita di calcio», ha sottolineato il tecnico ricordando che tutto è possibile.
«Proprio perché il Palermo arriva da risultati poco gradevoli abbiamo anche più rispetto. Mi aspetto un avversario determinato, concentratissimo, quindi noi dobbiamo almeno pareggiare la sua attenzione, fondamentale contro i grandi calciatori dei siciliani, e la sua cattiveria cercando di essere bravi a interpretare la partita ed eseguire cosa abbiamo preparato provando a dominare la partita».
Oltre mille tifosi giallorossi daranno ulteriore spinta: «Ma ormai non è una novità, e poi un tifoso del Catanzaro ne vale quattro degli altri, le partite al “Ceravolo” sono divertenti non solo per come giochiamo, anche per lo spettacolo che garantisce lo stadio», ha aggiunto Vivarini prima di tornare sulla capacità di cambiare atteggiamento rivelatasi decisiva nel derby. «Molto dipende dal tipo di lavoro degli avversari, però noi di varianti ne abbiamo molte ed è su questo che abbiamo lavorato fin dal ritiro, cambiando modulo rispetto all’anno scorso pur mantenendo gli stessi principi. Il Cosenza – ha proseguito –è stato bravo nella costruzione e a superare le nostre pressioni, noi di conseguenza siamo stati un po’ più bassi e attenti a non concedere spazi.
La squadra sta bene, ha ottenuto un risultato a cui teneva veramente per noi e il nostro pubblico e che ci ha ridato spensieratezza. Quel saper soffrire e quella umiltà sfoderati nel derby sono indispensabili pure stavolta». Finora il Catanzaro non ha mai battuto una squadra della zona playoff. «Noi giochiamo sempre per vincere, senza speculare, ma salvare la categoria è importantissimo e rimane l’obiettivo –ha detto Vivarini –, alzare l’asticella significa invece creare problemi a una squadra che deve essere sbarazzina e divertirsi in campo per esprimersi al meglio».