Gazzetta del Mezzogiorno: “Bari-Palermo: botteghini presi d’assalto”
Come riportato da “La Gazzetta del Mezzogiorno” cresce l’entusiasmo e si alza anche il quoziente di difficoltà. La trasferta di Parma, da un certo punto di vista, rappresentava la partita ideale. Atmosfera da serie A, il pronostico tutto sbilanciato dalla parte emiliana, l’enorme dose di entusiasmo figlia del campionato vinto e della luccicante vittoria in Coppa Italia al «Bentegodi» contro l’Hellas Verona. E poi una rosa, a detta di tutti, incompleta. Una certa libertà mentale, insomma. Che ha finito per fare la differenza insieme agli indubbi meriti tattici, tecnici e fisici dei biancorossi.
Contro il Palermo, se vogliamo, comincia il vero campionato del Bari. Per la prima volta, in gare ufficiale, alla squadra di Mignani si chiede di impossessarsi della partita. Di farla e di gestirla, prim’ancora che di vincerla. Probabilmente in un contesto tattico un pizzico più complicato. A meno che Corini non decida di venire al «San Nicola» col petto in fuori, scegliendo di difendere alto e di giocarsela con il pressing nella trequarti avversaria. Il Parma l’ha giocata così, finendo per lasciare decisamente troppo campo ad un Bari capace di segnare due gol e di sfiorarne altri. Il Palermo, chissà.
«Sto lavorando tantissimo sulla mentalità – dice Mignani in conferenza stampa – ed avere mentalità vuol dire non cambiare atteggiamento a seconda dell’avversario. Deve essere uguale giocare contro il Parma o il Palermo. Anche perché ai ragazzi non mi stanco mai di ripetere che in serie B tutti gli avversari, nessuno escluso, è in grado di crearti grattacapi. Un po’ quello che dovrebbe accadere parlando di partite in casa o in trasferta. Una squadra forte e credibile gioca alla stessa maniera. Provando a leggere con prontezza tutti i momenti della gara». «Nel calcio ci sono due fasi – spiega ancora Mignani – in quella di non possesso bisogna essere in grado di essere quasi sempre tutti dietro la linea del pallone per poi andare con decisione in avanti a caccia del gol. Gli equilibri tattici fanno la differenza. Una squadra che subisce pochi gol ha moltissime chances di essere competitiva nella classifica che conta».
Inevitabile il riferimento al mercato. Ma, da vecchio e affidabile difensore, Mignani alza una diga invalicabile. Lui non strilla, non alza i toni, non mette la società in imbarazzo. Lui lavora, studia soluzioni, pensa a un Bari in grado di ben figurare anche senza ulteriori innesti, che pure ci saranno. «Sono impegnato nella costruzione della squadra – dice – e devo dire che, alla luce di quello che il campo ha raccontato, non c’è una urgenza di fondo. I ragazzi stanno bene fisicamente e danno ampie garanzie. Poi è ovvio che si debba pensare al futuro. Polito sa fare benissimo il suo lavoro e mi tiene, evidentemente, informato sullo sviluppo delle trattative. «Zuzek a un passo? Non so. Se la trattativa fosse chiusa penso che il direttore avrebbe informato prima me e poi i giornalisti. Detto ciò, è un ragazzo che seguiamo da tempo e che ha le caratteristiche giuste per aiutarci. Sa gestire il pallone, è bravo in marcatura e anche abbastanza rapido. Gioca titolare in Slovenia, diciamo che l’esperienza non gli manca».
«Ci sarà tanta gente allo stadio e c’è la voglia di fare una grande partita e di dare una bella soddisfazione ai nostri tifosi – conclude il mister biancorosso – ma sappiamo che anche stavolta dovremo fare i conti con un avversario forte. Stimavo Corini da calciatore ed è lo stesso ora che allena. Sono curioso tutte le volte che aspetto una partita. Mi piace verificare il percorso di crescita del gruppo in situazioni diverse». Le previsioni del tecnico biancorosso si sono rivelate azzeccate, visto che oggi, ultimo giorno di acquisto dei biglietti allo stadio, le ricevitorie ufficiali della Ssc Bari sono state prese d’assalto come dimostrano le foto allegate a questo articolo. Al «Sani Nicola», per il match di stasera (ore 20.45), questa mattina restano disponibili solo gli spazi delle Curve Ovest e Sud e degli anelli inferiori.