Gavillucci: «Il cartellino blu può servire a non condizionare le partite»
La novità degli ultimi giorni nel mondo del calcio è l’introduzione del cartellino blu che verrà sperimentato in FA Cup. L’ex arbitro Daniele Gavillucci ne ha parlato in esclusiva a Sportitalia. Ecco un estratto delle sue parole:
«Vi sembrerà strano, ma io l’ho provato. Quando mi sono trasferito in Inghilterra, i primi mesi ho arbitrato nell’eccellenza inglese. Dal 2020 lì c’era il cosiddetto sin-bin già in atto, in fase sperimentale. Sicuramente vanno fatte le dovute proporzioni perché il calcio professionistico è un’altra cosa, con un’altra velocità e differenti pressioni. Inoltre, la tipologia proposta mi sembra un po’ diversa poiché non si riferisce solo alle proteste, ma anche, ad esempio, ai falli tattici. Se una squadra dovesse rimanere in 10 per una sciocchezza di un giocatore che magari protesta in maniera più energica, ma non offensiva, o che fa un fallo evitando una chiara occasione da gol, ma non cattivo e quindi non mette a repentaglio l’incolumità dell’avversario, lo spettacolo sicuramente ne risentirebbe.
Con il cartellino blu, solo per dieci minuti, la squadra avversaria avrebbe la possibilità di giocare in superiorità numerica, senza che la partita venga compromessa definitivamente. Oggi non esiste nel calcio una sanzione così. Credo che l’intento sia quello di non condizionare le partite. A volte capita che dopo pochi minuti un calciatore prenda un rosso, e da lì in poi si assiste ad un assedio di una squadra ai danni dell’altra, dunque giocoforza lo spettacolo viene condizionato. Visto che il calcio professionistico sta andando sempre più verso una spettacolarizzazione generale, credo che l’inserimento di queste regole assecondi questa tendenza».