L’ex arbitro, Claudio Gavillucci, ha parlato a Radio Punto Nuovo del suo contrasto col presidente dell’Aia Marcello Nicchi. Ecco le sue parole raccolte dal “Corriere dello Sport:
«Venerdì mi hanno tolto la tessera dell’AIA tramite la commissione disciplina d’appello. La sentenza di primo grado è stata confermata e la tessera mi è stata revocata per sempre. C’è l’ultimo grado di giudizio, quindi andrò avanti. Il provvedimento è una punizione per aver esercitato il mio diritto a ricorrere al TAR per chiedere un risarcimento per un torto subito. Mi hanno detto che non avrei potuto farlo, come invece fanno tantissimi atleti e società. Il regolamento dell’AIA è chiarissimo: il presidente non può avere come introito principale qualcosa che derivi dal suo incarico. Non mi pare di aver letto nessuna smentita ed è che questo contratto non sia pubblico. Spero che la Procura Federale abbia aperto un fascicolo e stia indagando, se così fosse Nicchi dovrebbe dimettersi. Ha sempre dichiarato di non percepire nessun introito. Il problema è che così avrebbe tradito la fiducia dei suoi elettori, che per un rimborso irrisorio, mandano avanti un’attività di volontariato di migliaia di arbitri sul territorio. Se fosse vero, si capirebbe meglio perché sta là da 12 anni senza aver creato un alternanza al vertice, e si capirebbe perché vuole ricandidarsi per altri 4 anni. Entro il 15 gennaio dovrà essere eletto il nuovo presidente dell’AIA, che sarà eletto a sua volta dai presidenti delle sezioni territoriali. In sezioni numerose ci sono anche dei delegati. Purtroppo con molta probabilità queste elezioni verranno indette tra il 15 novembre ed il 15 dicembre, da Nicchi. Il candidato che si opporrà a Nicchi avrà soltanto un mese di tempo per conoscere le persone che sono state elette, che si ridurrebbe a poco più di una settimana di tempo causa feste e sezioni chiuse. Uno schifo, alla faccia della democrazia e della par condicio. Il regolamento non dà tempo materiale di fare campagna elettorale o dichiarazioni prima di 30 giorni dell’elezione del presidente”.