Andrea Gasbarroni, oggi tecnico dimostratore per i giovani della Juventus, non ha dimenticato le sue esperienze a Palermo e Genova, due tappe fondamentali della sua carriera. Come riportato da Repubblica Genova, in edicola oggi, il 43enne ex fantasista rivive con affetto i momenti vissuti in blucerchiato e rosanero, dove ha lasciato un segno grazie al suo estro e al suo carattere fuori dagli schemi.
Ricordi di campo
Gasbarroni approdò alla Sampdoria nel 2002, contribuendo alla promozione in Serie A, e tornò nel 2005, centrando la zona Uefa. A Palermo, invece, fu tra i protagonisti della storica promozione in Serie A del 2004. “Due posti fantastici. Amo il caldo e non potevo trovarmi meglio”, racconta.
Tra i momenti indimenticabili in blucerchiato, ricorda l’esordio a Marassi con una doppietta e il bellissimo gol al Vitoria Setubal in Coppa Uefa. “Se segnavo, erano sempre reti belle. A Monza, invece, mi sono divertito tantissimo con 20 gol in Seconda Divisione”.
Il legame con Pietro Accardi
Un filo rosso unisce Gasbarroni a Pietro Accardi, oggi direttore sportivo della Sampdoria. “Lo conosco dai tempi di Palermo. La sua famiglia mi accolse come un figlio. È un grande lavoratore, serio e dedito al campo. Diventerà un grande dirigente, ne sono certo”. Ricorda con affetto i loro duelli in allenamento: “Una volta gli diedi un cazzotto nelle costole e mi rispose ‘ora ti ammazzo’. Gli stetti lontano un giorno intero. Quei rapporti sono tra le cose belle del calcio”.
Samp e Palermo oggi
Gasbarroni segue ancora entrambe le squadre con affetto: “Chiedo sempre i risultati. La Sampdoria, ripartita dalla Serie B, ha bisogno di pazienza, ma ha una squadra forte. Palermo? Anche loro hanno valori importanti”. Non si sbilancia sul risultato della sfida di domani: “Partita da tripla”.
Samp, le prove di formazione
Intanto, a Bogliasco, mister Sottil sperimenta il 4-2-3-1 con Kasami al fianco di Melle e Pedrola. Febbre per Akinsanmiro, mentre la Sampdoria scenderà in campo a Palermo con una maglia speciale in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, confermando il suo impegno sociale.
Gasbarroni, un artista del calcio e dei ricordi, chiude con una riflessione sulla sua carriera: “Non avevo mezze misure, dovevo giocare qualche partita in più da ‘sei’, ma non succedeva mai”. Parole che raccontano il suo spirito libero, capace di rendere ogni momento unico, in campo e fuori.